Quattro Asl piemontesi su sei hanno detto raccolto lo stimolo partito dalla Cgil. Il sindacato aveva presentato una serie di esposti a fine giugno per chiedere una verifica urgente delle condizioni di sicurezza in venticinque luoghi di lavoro nel novarese, nel Verbano Cusio Ossola, a Cuneo e nell'alessandrino. Da qui parte la campagna regionale di prevenzione degli infortuni sul lavoro della Cgil.

Risultato: in provincia di Alessandria l'ispezione è durata due giorni e ha portato al fermo di due carri ponte presso l'ex Ilva di Novi Ligure. A Cuneo, l'ispezione non ha portato risultati, ma secondo la Cgil il resoconto fornito non è sufficiente o pertinente alle osservazioni. Quindi, “è stata richiesta un'ulteriore riunione con i responsabili del servizio”, ha detto Giorgio Airaudo, segretario della Cgil del Piemonte.

Gli esposti presentati dalla Cgil riguardano principalmente l'edilizia, l'agricoltura, l'artigianato, la metalmeccanica e i subappalti nella sanità. Le denunce riguardano situazioni critiche e irregolari, che includono non solo la salute e la sicurezza dei lavoratori, ma anche il superamento degli orari di lavoro consentiti, l'emissione di fumi e la gestione del microclima.

Per quanto riguarda il territorio di Cuneo, uno dei tasti dolenti è il cantiere edile del Tenda bis. Abbiamo deciso di presentare esposto dopo la mancata considerazione di una nostra segnalazione del 2022 che riguardava la necessità di verificare possibili problemi di sicurezza legati agli orari di lavoro nel cantiere – racconta Nicola Gagino, segretario Fillea Cgil di Cuneo -. Il problema è che il cantiere rientra nelle procedure accelerate legate alla nomina del commissario. A livello nazionale, abbiamo sottoscritto un accordo che consente di lavorare 24 ore al giorno, sette giorni su sette, con quattro squadre e turni di otto ore. Tuttavia, questi accordi non sono stati estesi al cantiere del Tenda, aumentando i rischi per i lavoratori”. Il settore in questo territorio, così come nel resto d'Italia è esploso grazie ai bonus, quindi il monitoraggio sulla sicurezza resta prioritario.

A Novi Ligure, invece, il fermo dei due carri ponte ha determinato la cassa integrazione per 15 addetti. “Nonostante questo – dicono dal sindacato - ci sono ancora problemi da risolvere”. L'esposto è stato presentato perché il sindacato crede nel rilancio della produzione di acciaio a Novi Ligure e in Italia, “ma è fondamentale farlo nel massimo della sicurezza senza mettere a rischio la vita dei lavoratori”. Il segretario della Cgil piemontese, Giorgio Airaudo ha sottolineato nei giorni scorsi l'importanza della prontezza e dell'impegno dimostrati dalle Asl nel rispondere alla Cgil, confermando la necessità di rafforzare gli strumenti ispettivi per prevenire incidenti e infortuni.

In Piemonte, gli infortuni gravi e mortali sul lavoro continuano ad aumentare. Le denunce di infortunio all'Inail sono in netta crescita dal 2021 al 2022 e nel 2023 nella regione si registra il terzo peggior numero di incidenti mortali a livello nazionale. Per affrontare questa situazione, la decisione di lanciare una campagna di prevenzione basata sugli esposti è una risposta. Il dossier è stato anche consegnato il 28 giugno scorso al presidente del Piemonte, Alberto Cirio.