Durante la vertenza Bassilichi/Consorzio Triveneto (gruppo Nexi) chiusa solo pochi mesi fa, si era sempre parlato di ricerca di un partner e mai di cessione dell’intera proprietà e invece ieri l'azienda ha informato di aver scelto di cedere in tempi brevi il 100% della proprietà di PayCare ad un soggetto già individuato. PayCare, l'azienda che si occupa dei servizi tecnici collegati ai pagamenti digitali, conta oltre 200 dipendenti in tutta Italia di cui 42 a Firenze.

Per questo le organizzazioni sindacali hanno richiesto un incontro urgente sia alle istituzioni locali che al ministero dello Sviluppo economico con tutti i soggetti interessati e hanno dichiarato lo sciopero degli straordinari, della reperibilità e un pacchetto di 24 ore di sciopero a disposizione delle Rsu. Le prime 8 ore di stop sono state effettuate già nella giornata di oggi e per la sede di Firenze lo sciopero ha visto l'adesione della totalità dei lavoratori.

Per Daniele Calosi, segretario generale della Fiom Cgil di Firenze, “a due mesi dalla creazione della società, la proprietà viene ceduta integralmente. Siamo preoccupati per il passaggio ad un settore in cui le elevate competenze tecniche presenti in PayCare entreranno in una logica di riduzione dei costi sulla pelle dei lavoratori e non vorremmo ritrovarci in futuro di fronte a dichiarazioni di esuberi. Una cosa è certa: il silenzio di Leonardo Bassilichi sulla vicenda è assordante. Bassilichi, la sua azienda, da gennaio non esiste più ma è stata divisa in società diverse, alcune facenti parte del Gruppo Nexi mentre PayCare non avrà più neanche la garanzia di far parte di questo grande gruppo al contrario di quanto anche la famiglia Bassilichi aveva da sempre assicurato”.