In un mercato moda rallentato e carico di incertezze, le lavoratrici e i lavoratori delle sedi milanesi del gruppo OTB stanno affrontando ulteriori pressioni da scelte aziendali che minano il loro benessere. Nonostante il gruppo dichiari impegno verso la responsabilità sociale, le decisioni unilaterali recenti — senza confronto con le rappresentanze — vanno in direzione opposta.

Buoni pasto revocati e smart working ridotto

Dopo la cancellazione del buono pasto durante lo smart working, disposta lo scorso anno, nel 2024 OTB ha comunicato l’uniformazione delle condizioni sul lavoro straordinario, eliminando i trattamenti di miglior favore già in essere, e la riduzione da due a una giornata settimanale di lavoro agile a partire dal 1° agosto. Decisioni criticate non solo per il merito, ma anche per il metodo, che ignorano i principi di sostenibilità ambientale e digitale patrocinati dall’azienda.

Lo stato di agitazione: assemblee e richieste sindacali

A seguito di questi provvedimenti, le assemblee dei lavoratori di Marni, Jil Sander e Staff International hanno deliberato lo stato di agitazione. Le organizzazioni sindacali Filctem Cgil Milano e Femca Cisl, insieme alle Rsu, chiedono all’azienda di riaprire il confronto, per ristabilire un dialogo fondato sul rispetto delle persone e dei valori dichiarati.

OTB: bilancio sostenibile, ma diritti a rischio

Il gruppo OTB vanta un report di sostenibilità 2024 che evidenzia riduzione delle emissioni del 31% e utilizzo totale di energia rinnovabile in Europa e Nord America. Tuttavia, la crescente tensione nelle sedi milanesi mette in ombra queste performance, sottolineando una discrepanza tra l’immagine di responsabilità sociale e le scelte interne che impattano direttamente sui diritti dei lavoratori.