Nel terzo trimestre 2025 sono state richieste e autorizzate complessivamente 17,6 milioni di ore di cassa integrazione, Fis e altri fondi di solidarietà. È quanto emerge dai dati Inps, elaborati dall’Ires Cgil Marche. In particolare, la cassa integrazione guadagni (ordinaria, straordinaria e in deroga) si attesta a 17,4 milioni di ore, mentre il ricorso a Fis e altri fondi arriva a circa 200 mila ore. Rispetto al terzo trimestre dell’anno precedente, nelle Marche la cassa registra un aumento di 2,4 milioni di ore (+16,2%). La provincia che osserva il maggior aumento è quella di Macerata (+40,7%).

Osservando i dati relativi alla distribuzione delle ore nei singoli rami di attività corrispondenti alle diverse gestioni Inps della cassa integrazione guadagni, l’industria assorbe la maggior parte delle ore autorizzate (16,8 milioni). L’aumento delle ore di cassa rispetto allo stesso periodo del 2024 è quasi totalmente imputabile al ramo dell’industria, il quale registra un saldo di +2,2 milioni di ore (+15,2%). Al suo interno, in termini assoluti, l’incremento è ascrivibile principalmente ai comparti tessile-abbigliamento (+1 mln di ore) e alla meccanica e metallurgia (+688 mila ore). Per ciò che concerne il terziario l’incremento registrato è del 5,4%.

“I dati del terzo trimestre 2025 evidenziano la difficoltà dell’industria marchigiana. L’economia regionale –spiega Eleonora Fontana, segretaria Cgil Marche – è caratterizzata da rilevanti elementi di incertezza, determinati anche dall’effetto dei dazi e delle guerre. In particolare soffre il settore del tessile-abbigliamento. Le politiche passive, gli ammortizzatori sociali, non sono sufficienti a sostenere il sistema manifatturiero, vanno coniugate con politiche attive capaci di offrire risposte efficaci alle crisi aziendali e alle transizioni occupazionali”.