Si è tenuto martedì 7 maggio l’incontro tra i segretari generali di Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil, unitamente alle segreterie nazionali, e l’amministratore delegato Roberto Cingolani e il direttore generale della Leonardo Lorenzo Mariani, insieme alla Direzione delle risorse umane nell’ambito dell’Osservatorio strategico previsto dalla contrattazione integrativa.

“L'Ad Cingolani – commentano Michele De Palma (segretario generale Fiom Cgil), Claudio Gonzato e Simone Marinelli (coordinatori nazionali Gruppo Leonardo) – ha rappresentato una situazione positiva dal punto di vista economico e finanziario del gruppo, una crescita generalizzata degli indicatori economici e occupazionali in tutte le divisioni, con la sola esclusione di quella Aerostrutture”.

A pesare infatti è la complessa situazione di Boeing che sta “portando da troppo tempo ripercussioni a livello produttivo e conseguentemente il rischio di fermata nello stabilimento di Grottaglie. Una situazione già posta che bisogna superare attraverso una diversificazione dei prodotti e dei committenti che di fatto non è mai arrivata”.

Per la Fiom occorre anzitutto “un forte intervento governativo nei confronti del committente, anche rispetto ai processi di internalizzazione che le aziende dell'assemblaggio finale del settore stanno avviando, per garantire i contratti e gli impegni sottoscritti. Ma occorre che Leonardo individui soluzioni industriali che possano portare prodotti atti a garantire lavoro a tutti i lavoratori nel sito tarantino”.

Cingolani ha inoltre confermato “la cessione dell’intero perimetro di Wass a Fincantieri. Continua infatti l’interlocuzione con Fincantieri ma questa operazione, che fa rimanere nell’ambito del controllo pubblico attività e lavoratori, deve garantire entrambi i siti produttivi e prospettive di crescita, oltre che una rinnovata collaborazione tra i due gruppi”.

Sulle altre divisioni non ci sono state novità rilevanti rispetto a quanto annunciato alla presentazione del piano industriale avvenuta nel mese di marzo. “Le sfide – prosegue la nota – che Cingolani ha messo in campo, in particolare su Spazio e Cyber, necessitano di risorse economiche importanti, ma soprattutto di alleanze quantomeno nell’ambito europeo. Le politiche dei vari Stati europei, i nazionalismi, l’assenza di una visione comune europea e le scelte passate di stare fuori dalla alleanza franco-tedesca Airbus, non aiutano oggi ad affrontare sfide di investimento sui vari domini”.

De Palma, Gonzato e Marinelli così concludono: “Occorre che il governo e l’azienda aprano il confronto con le organizzazioni sindacali per individuare una visione comune da portare alla discussione con l’Europa. Per la Fiom Cgil i conti sulle prospettive industriali non tornano per tutti, per questo è necessario che l’Osservatorio Strategico si riunisca ulteriormente nei prossimi mesi e che sia il luogo del confronto reale sul piano industriale, sugli investimenti in particolare sul 'duale' e sul rilancio a partire da aerostrutture”.