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Salari, pensioni, fisco, lotta alla precarietà, politica industriale, caro bollette. I temi sul tavolo sono tanti e scottanti. Il battesimo della premier Giorgia Meloni con i sindacati, convocati a Palazzo Chigi alle ore 16, deve affrontare una serie di emergenze che da anni sono diventate strutturali in un Paese sempre più in affanno. E poi c'è la legge di bilancio, nella quale si capirà molto bene quale indirizzo vorrà prendere questo governo, quali risorse metterà in campo e su quale voci verranno allocate.
L'inizio di questo esecutivo non è stato un granché. Il decreto anti-rave, quello sui migranti, "ci sono sembrati un brutto inizio", ammette il segretario generale Cgil Maurizio Landini. "Aggiungerei anche l'aumento del contante a 10 mila euro in un Paese dove ci sono sei milioni di persone che, lavorando, non arrivano a 10 mila euro lordi: il problema nel nostro Paese non è alzare il contante, è mettere il contante nelle tasche di chi non ce l'ha".
Landini: ecco le nostre proposte
A chi gli domanda se è fiducioso per l'incontro, il leader della Cgil è netto: "Sono molto realista". La richiesta di un incontro "è perché vogliamo risposte, pensiamo sia il momento di produrre dei risultati". La situazione, dice, "è molto difficile, dovrà essere il governo a decidere se nel rapporto con i sindacati intende avviare delle trattative e ricercare soluzioni condivise".
Le proposte messe in campo dalla Cgil sono note: "Sul fisco noi non pensiamo che la strada sia la flat tax. Pensiamo che in questo momento serva avviare una riforma che intervenga per aumentare il netto in busta paga a partire dai redditi più bassi. Dall'altra parte, pensiamo sia il momento d'investire maggiormente, ad esempio, sulla sanità pubblica e sulla scuola".
E ancora, aggiunge Landini, "è la lotta all'evasione fiscale che va fatta in modo molto serio. E quando parlo di extra-profitti penso che questa crisi, sia la pandemia prima sia la guerra che oggi è in atto, abbia aumentato per alcuni i profitti e quei profitti vanno redistribuiti al resto del Paese che ne ha bisogno".
Flat tax, no grazie
Il sindacato di corso Italia ribadirà alla presidente del Consiglio tutta la sua contrarietà alla cosiddetta tassa piatta. "In un Paese - sottolinea Landini - che ha 120 miliardi di evasione fiscale, il tema fondamentale diventa come si combatte quest'evasione fiscale. Abbiamo bisogno di una riforma fiscale che assuma il principio della progressività prevista dalla nostra Costituzione e che riduca la tassazione a partire dai livelli più bassi".
I numeri sono come sempre eloquenti: l'87% dei pensionati e dei lavoratori dipendenti ha un reddito annuo lordo inferiore ai 35 mila euro ed è chiaro, aggiunge il sindacalista, che "il tema su cui agire ha questa caratteristica e, così come abbiamo scioperato un anno fa per chiedere al Governo Draghi di modificare la propria proposta sul fisco, pensiamo che quelle stesse ragioni ci portano oggi a sostenere questa proposta".
Reddito di cittadinanza: che fare?
Tema caldo di questi giorni: il reddito di cittadinanza. In una recente intervista al Corriere della Sera il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon avverte: "Il sussidio non può essere a vita, va fissato un termine oltre il quale non si può andare, un po' come con la Naspi (l'indennità di disoccupazione ndr)". Secondo l'esponente leghista, un percorso "ragionevole prevede, dopo i primi 18 mesi di reddito, che si possa andare avanti al massimo per altri due anni e mezzo, ma con un decalage".
Ma anche qui Landini è chiaro: "Il tema di fondo sul reddito di cittadinanza è creare il lavoro che non c'è, in molti casi il problema è che non sono in grado di fare proposte a chi il lavoro non ce l'ha. È inutile fare discussioni finte o ideologiche. In realtà qui il lavoro non c’è e quando te lo propongono è un lavoro in nero, sottopagato o precario".
Confronto cercasi
Merito, ma anche metodo. "È un incontro importante per capire come questo governo si vuole rapportare con le organizzazioni sindacali: se pensano di chiamarci per informarci di quello che hanno in mente di fare qualche giorno prima di decidere non è quello che ci interessa", sottolinea il segretario generale della Cgil lanciando la sfida: "Il governo dica se nel rapporto con i sindacati intende avviare delle trattative e ricercare soluzioni condivise". Si attendono, dunque, risposte.