Trentuno lavoratori della Blutec di Tito Scalo (Potenza) sono stati messi in ferie forzate da oggi a fine mese. Poi, a settembre, saranno coperti dagli ammortizzatori sociali. È la conseguenza dell’imminente sequestro di un area dello stabilimento lucano che comporta lo "sfratto" dei lavoratori e la chiusura dell'impianto. Ne danno notizia Fim, Fiom e Uilm della Basilicata. “Il provvedimento che ha prodotto la chiusura dei cancelli dello stabilimento – spiegano le tre sigle – è un’ulteriore batosta per i lavoratori coinvolti in una difficile vertenza che li ha visti protagonisti ormai da troppo tempo in situazioni umilianti per le pessime condizioni di lavoro e lo stato in cui versava l’azienda, senza contare le perdite salariali e i mancati pagamenti degli stipendi”.

In questo quadro, per i sindacati è “non è più tollerabile il silenzio della Regione che, più volte interpellata, non ha mai convocato un tavolo per affrontare una crisi di cui i lavoratori non sono responsabili. Oggi più che mai è urgente da parte della Regione Basilicata un impegno concreto e risolutivo affinché si creino le condizioni per il mantenimento dell'occupazione, ma ancora più importante – concludono – è tracciare politiche industriali che frenino la desertificazione di aree industriali come quella di Tito”.