"Non c'è giorno in cui non ci sia una persona che muore sul lavoro: c'è la necessità che tutto il Paese, imprenditori, politica e istituzioni, prenda atto di quello che sta succedendo". Lo ha detto il leader della Cgil, Maurizio Landini, intervenendo in piazza Paolo VI a Brescia nel giorno dello sciopero generale di Cgil e Uil. Una giornata di protesta che mette al centro la sicurezza nei luoghi di lavoro, e chiede misure più incisive per la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori. 

"Anche se sono settori diversi, siamo di fronte a un tema non più rinviabile: il modello di fare impresa che si è affermato non è più accettato. Al centro il massimo profitto, sempre e comunque", ha ricordato il segretario generale della Cgil parlando delle tragedie degli ultimi mesi e giorni. Per Landini la causa è in una legislazione sul lavoro "che ha prodotto il fatto che oggi possano appaltare e subappaltare senza dover rispondere a nessuno. È il momento di andare alla radice del problema, di esprimere sdegno sono capaci tutti", ha aggiunto.

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L’ultima strage sul lavoro è quella della centrale elettrica di Suviana, nel Bolognese: un evento "che rende evidente che in questi anni si è svalorizzato il lavoro: questo è un modello di fare impresa che va cambiato, con la precarietà, la logica del subappalto, del massimo ribasso e del massimo profitto possibile", ha sottolineato il numero uno della Cgil.

Ma "dietro l'incidente del Bolognese ci sono due questioni generali: le centrali idroelettriche sono importanti per Italia, ma abbiamo le centrali più vecchie e dal 2018 ogni centrale è stata ceduta alle Regioni. Questo determina che devono andare a gara e tanti investimenti non li fanno più, gli investimenti ordinari non si fanno più". La condizione delle centrali idroelettriche, ha aggiunto Landini, mette in luce "la follia dell'autonomia differenziata che va fermata perché va contro i lavoratori. Abbiamo bisogno di unire questo Paese, non dividerlo".

Più in generale – ha ragionato sempre Landini nel corso del suo intervento a Brescia – la sicurezza sul lavoro e la lotta all'evasione fiscale "non sono due cose scollegate: abbiamo bisogno di andare a prendere i soldi dove sono". Per fare prevenzione, ha detto Landini, "serve andare a prendere i soldi dove sono: combattere l'evasione fiscale, tassare la rendita finanziaria e la rendita immobiliare. Bisogna tagliare le unghie alla finanza, alla speculazione finanziaria, ai paradisi fiscali", ha aggiunto.

"Abbiamo bisogno di potenziare i controlli e fare assunzioni nell'ispettorato del lavoro. Tutte cose che in questi anni sono state tagliate. Andare a prendere i soldi dove sono significa avere la possibilità di fare questi investimenti perché per non morire sul lavoro bisogna prevenire. Non vogliamo semplicemente sanzioni per chi non rispetta le leggi: vogliamo investire sulla prevenzione affinché nessuno muoia", ha aggiunto il segretario generale.