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Il referendum è “una prova straordinaria di democrazia”, mentre invitare a non votare come fa il Governo “è grave e irresponsabile”. Così il segretario generale della Cgil Maurizio Landini ha aperto il comizio conclusivo della campagna referendaria, nella piazza di Testaccio a Roma: “Il nostro obiettivo è il quorum: non ci sono obiettivi intermedi. O si raggiunge il quorum oppure non abbiamo raggiunto l'obiettivo per cui eravamo partiti. E proprio in queste ore si stanno determinando le condizioni per poterlo realizzare”.
Atto del governo grave e irresponsabile
Quello di Giorgia Meloni “è un gesto irresponsabile – per il segretario -: quando una persona ha una responsabilità pubblica, deve dire quello che pensa. I membri della maggioranza non hanno il coraggio di difendere le loro leggi, ma invitando a non votare provano a sfruttare la crisi della democrazia. Con questi atteggiamenti aumenta la gente che andrà a votare”.
Il Presidente della Repubblica a Genova per gli ottant'anni della Liberazione ha chiesto a tutti di partecipare al voto: “Per questo chi si muove per indebolire ulteriormente la democrazia ha in testa un modello autoritario di partecipazione delle persone”, ha specificato. “Invitare a boicottare un referendum è un’idea sbagliata chiunque lo faccia, perché espande il virus contro la democrazia”.
La forza del percorso
“È stato un bellissimo percorso”, ha detto Landini alla platea. “Prima di Pasqua, quando abbiamo iniziato il cammino, le persone neanche sapevano che c'era il referendum: oggi, grazie al lavoro straordinario che è stato fatto, le persone ti fermano e dicono che andranno a votare. L'obiettivo è vicino: più si agitano e invitano a non votare, più significa che hanno paura”.
Il leader di Corso d’Italia ha ricordato le tappe che ci hanno portato alla situazione attuale. “In questi anni c'è stata la crisi della democrazia e del lavoro – a suo avviso -: oggi spesso si racconta un mondo che non c'è, l'avvio di tutto è stata la lettera della Bce al governo che ha instaurato l'austerità. Va detto in modo chiaro: Tutti hanno contribuito a questo disegno, sia i governi di destra che di sinistra. La situazione di oggi, con dazi e controdazi, si è determinata proprio per quello, non a caso l'unico periodo diverso è stato il Covid, quando la linea è stata messa in discussione”.
Obiettivo cambiare cultura economica e politica
L'aumento dell'occupazione “è avvenuto non per la ripresa degli investimenti privati, ma di quelli pubblici, e per l’intervento del Pnrr. La logica attuale è riproporre la situazione di austerità: proprio gli stessi che invitano a non andare a votare hanno presentato un nuovo piano di tagli e austerità”.
Così il leader Cgil in un altro passaggio: “Oggi invece bisogna rimettere al centro il lavoro, gli investimenti, la politica pubblica, le condizioni dei lavoratori. Il nostro referendum non è per difendere cose antiche e antistoriche, ma rimettere al centro la persona, cambiando radicalmente la cultura economica e politica che il Governo porta avanti”.
Un movimento che continua
“Questo movimento continuerà”, ha chiarito il segretario. “Uno dei referendum chiede di abbattere la precarietà, usando i contratti a progetto solo quando servono davvero: dobbiamo continuare a dare questa coerenza, non lasciare solo nessuno. Cancellare la precarietà non deve riguardare solo i precari, ma quelli che precari non lo sono e non lo sono mai stati.
Un passaggio poi sul quinto quesito: “Noi abbiamo messo insieme i referendum sul lavoro e stiamo sostenendo con forza il quesito sulla cittadinanza. Si sostengono l'uno con l'altro: da una parte il lavoro ci fa essere cittadini, dall’altra non possono esistere persone che lavorando e pagando le tasse non hanno cittadinanza”.
Portatori di un altro progetto sociale
Del resto in Italia non c’è nessuna invasione. “Non siamo un Paese invaso: sono molti di più i giovani che vanno all’estero rispetto ai migranti che arrivano in Italia, per colpa dei livelli di precarietà e sfruttamento. Aumentano le morti sul lavoro: quasi il 70% avviene in imprese che lavorano in appalto e subappalto. Detto chiaramente, si tratta di un modello di impresa che mette in conto possa morire qualcuno”.
Chi invita all’astensione invece “non vuole cambiare nulla, perché è d’accordo con questo modello e questo tipo di impresa. Noi siamo portatori di un altro progetto sociale e politico: stiamo dimostrando anche autonomia, non chiediamo di votare per un partito o un governo, chiediamo di tornare a votare per voi, per i diritti e i vostri figli, per dire a destra e sinistra che le politiche sbagliate vanno cambiate”.
Un voto per rimettere al centro le persone
Sapete perché dicono di non votare?, si è chiesto Landini. “Perché se raggiungiamo il quorum c’è una novità: non c’è solo la cancellazione delle leggi, ma c’è una maggioranza certificata di questo Paese che vuole cambiare le politiche e rimettere al centro le persone”.
Non bisogna cadere nella trappola dell’eccessiva personalizzazione. “Viene usata per dire che noi vogliamo fare politica e abbiamo altri scopi – così il leader –, ma io lo dico chiaramente: per me fare il segretario generale della Cgil è il massimo”. Quanto ai politici: “Non ci sono fenomeni in grado di risolvere questi problemi, quando le cose sono così difficili solo l'intelligenza collettiva può farcela”.
Tutti alle urne per il quorum
Maurizio Landini quindi ha concluso: “Lavoriamo per raggiungere il quorum, ma allo stesso tempo prepariamoci alla battaglia per cambiare la situazione del Paese. Adesso tutti al voto: ognuno di voi nelle prossime ore parli con gli altri perché insieme il quorum è possibile”.