Non c’è pace per l’informazione nel nostro Paese. Soprattutto non c’è pace per i lavoratori e le lavoratrici delle agenzie, dei giornali e delle tv. Mentre scioperano i giornalisti e le giornaliste della Rai, torna la vertenza che riguarda i dipendenti dell’agenzia di stampa Dire. Lo scorso 3 maggio l’azienda è tornata a comunicare ai sindacati la volontà di procedere con il licenziamento di sette lavoratori grafici.

La categoria della Cgil che tutela i lavoratori e le lavoratrici dell’informazione è ferma nel ritenerlo inaccettabile. “Dopo oltre due anni di cassa integrazione, stipendi decurtati e sacrifici da parte dei dipendenti, si vorrebbe mandare a casa lavoratori dell’Agenzia di Stampa nazionale per colpa di una linea editoriale miope e priva di progettualità che sembra avere il solo obiettivo della riduzione di personale”. È Giulia Guida, Segretaria nazionale di Slc Cgil a schierarsi convintamente a fianco dei grafici e dei giornalisti della Dire, e a chiedere la prosecuzione del confronto “a salvaguardia di lavoratrici e lavoratori sottoposti da troppo tempo ad uno stillicidio di ipotesi di riassetto che toglie serenità al normale svolgimento del lavoro ed inficia la capacità produttiva di un’affermata testata dell’informazione primaria”.

Nel confronto con l’azienda “si è tentato sempre di scongiurare i licenziamenti -prosegue la sindacalista- e di consentire all’importante realtà del panorama informativo nazionale una normale ripresa. Ecco perché non si giustifica l’insensata scelta aziendale di licenziare, soprattutto se si considera che, persino durante la crisi, il comparto grafico ha sempre mostrato collaborazione e garantito la continuità operativa rinunciando persino allo Smart working. Bisogna tornare al tavolo -afferma Guida- e riprendere il negoziato”.

Quello più colpito dalla volontà sconsiderata di falcidiare l’azienda del suo patrimonio sarebbe proprio il settore fondamentale per il funzionamento della redazione, quello composto, tra gli altri, da video operatori, social media manager, amministrativi, segretarie di redazione, front office, commerciali, editor web, graphic designer e programmatori, che hanno garantito anche nei momenti difficili per l’azienda la totale operatività dell’agenzia, nonostante il regime di solidarietà.

“Inammissibile l’atteggiamento di chiusura dell’azienda a cui chiediamo di risedersi al tavolo di trattativa -conclude Giulia Guida- dove contiamo di avere informazioni precise sul reale stato di salute dell’agenzia”.