''Il problema è tornare a reinvestire, a tirare fuori i soldi veri, non finti. Le imprese e lo Stato devono ragionare su seri piani straordinari di investimenti, individuando i settori strategici del nostro Paese''. Così il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, parlando domenica 8 settembre a Potenza, nel corso di una manifestazione sindacale: ''Siamo di fronte al fallimento dell'idea che il mercato da solo risolveva tutti i problemi. L'assenza da vent'anni di politiche industriali ha determinato un arretramento molto forte nel nostro Paese, credo sia venuto il momento di avere idee di rilancio molto serie''.

Per Maurizio Landini è anche necessario 'parlare di sviluppo sostenibile, perché significa parlare anche di come creare nuovo lavoro, di come non si lascia a piedi nessuno, di come insieme alle persone si ragiona su quale tipo di sviluppo si vuole determinare. Lo sviluppo sostenibile ha come obiettivo centrale quello di creare lavoro, di qualificare, di fare formazione. Soprattutto bisogna avere una visione complessiva: non esistono dimensioni locali che risolvono questi problemi. Serve avere una dimensione nazionale di questi processi, credo che serva addirittura avere una dimensione europea, perché siamo di fronte a un passaggio storico, ovvero a una richiesta di sostenibilità di questo pianeta''.