Un’area di 40 metri quadrati, all’interno della sede per il ristoro e il riparo dei ciclofattorini fiorentini, che potranno anche usare uno spazio attrezzato per le piccole autoriparazioni, godere del servizio bici sostitutiva e di uno sconto del 10% su tutto il listino. È quanto prevede la convenzione siglata tra la Camera del lavoro e la Cooperativa Ulisse, cooperativa sociale che tra i vari progetti di reinserimento lavorativo da anni mette in condizione i detenuti del carcere di Sollicciano di riparare le due-ruote rotte della depositeria comunale per poi rivenderle. La convenzione prevede le stesse opportunità, a parte l’uso dello spazio attrezzato per le piccole autoriparazioni, anche per gli iscritti Cgil. Tutti i servizi sono usufruibili nella sede della ciclo-officina di via Bandinelli dalle 14 alle 18, dal lunedì al venerdì.

È una delle iniziative di Nidil Cgil Firenze, che si sta fattivamente occupando della tutela individuale di decine di ciclofattorini: per alcuni di loro, quelli che avevano un contratto co.co.co, sono state seguite le pratiche per l’ottenimento dell’ammortizzatore sociale Discoll (tuttavia, per alcuni casi sono in partenza ricorsi a causa di problemi tecnici dovuti alle procedure Inps). Un problema che molti riders hanno poi riguarda il non corretto pagamento degli onorari, spesso per errori delle piattaforme online: in questi casi, oltre che senza diritti, si scoprono anche senza possibilità di riuscire a interloquire con qualcuno, in una giungla di call center e indirizzi mail che non rispondono. Anche qui interviene il Nidil Cgil, attraverso la tutela sindacale e legale. Sui riders, a livello nazionale, il Nidil Cgil Firenze sta incalzando il governo affinché riconvochi il tavolo sulla vertenza: l’obiettivo del sindacato è che si applichi a tutti i ciclofattorini la sentenza di Torino che riconosce loro gli stessi diritti di lavoratori dipendenti.

“Abbiamo fortemente lavorato per questa convenzione con la Cooperativa Ulisse, che ci parla di recupero di oggetti come le bici e di recupero, attraverso il lavoro, di persone come i detenuti – spiega Paola Galgani, segretaria generale Cgil Firenze –. Le bici ci riportano alla vertenza dei ciclofattorini, che rappresentano una delle nuove frontiere del lavoro: a loro, oltre che sulla tutela sindacale, vogliamo dare risposte in termini di assistenza materiale, visto che molte aziende non la fanno”.

“I ciclofattorini nella ‘catena alimentare’ del lavoro stanno in fondo, noi normalmente lavoriamo con chi sta in fondo nella società, combattendo gli stigma dello svantaggio, e ci è sembrato naturale avere un occhio di riguardo verso chi lavora in condizioni di disagio”, aggiunge Gianni Autorino, della Coooperativa Ulisse). Aldo Iacona, Nidil Cgil Firenze, “con questa iniziativa, in attesa di riscontri dai tavoli vertenziali sui riders, proviamo a dare risposte concrete ai bisogni della condizione materiale dei ciclofattorini”.

Positivo il commento di Ruben Zappoli, ciclofattorino: “Questa convenzione dà a noi riders la possibilità di usare spazi in caso di precipitazioni e di autoripararci la bici, oltre ad offrire un'opportunità in più per fare comunità in vista delle sfide comuni per migliorare le nostre condizioni”.

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