"I provvedimenti sbagliati adottati in passato hanno spinto le persone a rivolgersi ai servizi a pagamento anziché ai servizi pubblici, producendo sfiducia, malumore, rabbia e soprattutto diseguaglianze. Serve una sanità pubblica universale che allarghi il suo perimetro con la gestione diretta dei servizi, non solo nelle altissime specializzazioni, ma anche capace di presidiare tutti quei servizi di prossimità dove è determinante il valore pubblico generato dal lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori pubblici. Dobbiamo farci carico dei bisogni di salute dei cittadini essendo in grado di leggere nel territorio i bisogni complessivi delle persone, bisogni vecchi e nuovi, a partire dalle cronicità". Lo ha detto Alessandro Giorgetti, segretario generale di Fp Cgil Firenze, al convegno (organizzato da Cgil e Fp Cgil) 'Oltre il Covid - Riportiamo al centro la tutela della salute dei cittadini' al Fuligno a Firenze.


Convegno cui seguirà, nelle prossime settimane, una seconda puntata sul tema del rapporto dei medici di medicina generale con il sistema sanitario e sul tema della non autosufficienza e delle Rsa. Al convegno sono intervenuti come ospiti esponenti di Asl e Sds, la sindaca di Empoli Brenda Barnini, l'assessora comunale di Firenze Sara Funaro, il presidente della Terza Commissione del Consiglio regionale, Enrico Sostegni.
Paola Galgani, segretaria generale Cgil Firenze, durante la tavola rotonda, ha toccato il tema dell'opportunità dei fondi del Pnrr sulla 
sanità: ''Occorre certamente presentare progetti ben fatti ed efficaci, ma anche pensare al personale che poi deve metterli in pratica, perché solo una qualità del lavoro può dare una qualità del servizio. Durante la prima fase della pandemia agli operatori sanitari sono arrivati tanti ringraziamenti ed applausi, ora a quegli applausi va dato un senso trasformandoli in investimenti sulla sanità del territorio per i bisogni delle persone", ha sottolineato. 
"Ci sarà da convivere ancora col Covid, bisogna mantenere quello che abbiamo imparato con la pandemia come l'importanza dei servizi territoriali, non in contrapposizione all'ospedale ma in connessione con esso. Questo è il momento di fare delle scelte: la sanità pubblica deve dimostrare di poter tutelare le persone, quindi occorre investire in assunzioni e nuove tecnologie, come la telemedicina, per rispondere alle vecchie e alle nuove 
esigenze di cittadini e cittadine", ha continuato.
Ha concluso quindi Giorgetti: ''Alla sanità servono risorse: per il rinnovo del contratto nazionale e per la spesa di personale intesa come un vero e proprio 'Lea' da garantire. Noi chiediamo un piano assunzionale straordinario, capace di recuperare le carenze di personale accumulate negli ultimi dieci anni di mancato turn over, che renda strutturali i nuovi servizi aperti in pandemia, che sostenga i modelli assistenziali e che garantisca la nostra bella sanità pubblica. Lo scorso anno, dopo molto tempo, abbiamo visto un aumento delle assunzioni: non si deve tornare indietro ma continuare su quella strada. Bisogna assumere, tutti devono fare la loro parte: l'azienda deve deliberare le assunzioni, la Regione deve modificare l'indicazione al contenimento del turn over, lo Stato deve togliere ogni vincolo e finanziare insieme agli investimenti anche la spesa corrente", ha concluso.