No alla riduzione dei requisiti linguistici indispensabili ai macchinisti ferroviari. “Lo dichiarano Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, in una lettera inviata alla Commissaria europea ai Trasporti, Violeta Bulc, agli europarlamentari italiani e al ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, in merito alla proposta della Commissione di modificare l’allegato VI alla Tdd (Train Drivers Directive) relativo alla certificazione dei macchinisti sul sistema ferroviario della Comunità Europea.
“Oggi il livello del requisito linguistico per operare tra i paesi dell’Unione è B1 (considerato quale livello minimo dagli affiliati della Federazione europea dei lavoratori dei trasporti - Etf) – proseguono le tre organizzazioni sindacali –, ma lo si vuole abbassare ove esistono ‘metodi alternativi’ che garantiscono il medesimo livello di sicurezza. Quali siano questi ‘metodi alternativi’ non è specificato. Appare evidente come tale modifica sia l’anticamera per sostituire le competenze linguistiche, in tutto il territorio europeo, attraverso la tecnologia. Si vuole facilitare la competizione transfrontaliera a scapito delle condizioni di sicurezza. Significherebbe creare dumping per quanto attiene alla sicurezza”.
Aggiungono Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti: “Durante gli ultimi incontri volti alla modifica della direttiva in questione, tutti gli attori coinvolti, dagli stakeholders all’Era (l’Agenzia europea per la sicurezza ferroviaria), al Cer (la rappresentanza della parte datoriale), così come le Agenzie nazionali per la sicurezza ferroviaria, erano concordi nel mantenere il livello linguistico richiesto non inferiore al B1. Questa è tuttora la nostra posizione. Le pressioni esercitate sulla Commissione da alcune imprese ferroviarie minori, con il pretesto della sperimentazione, per far circolare macchinisti che non hanno determinati requisiti di conoscenza linguistica, sono un serio attacco alla sicurezza del sistema ferroviario”.
“Minor capacità di comprensione e comunicazione – scrivono infine le tre organizzazioni sindacali dei trasporti – portano a una perdita significativa della sicurezza in situazioni difficili, ma non solo, a subirne le conseguenze rischiano di essere i passeggeri e il personale ferroviario. Troviamo pertanto insensato introdurre nuovi inutili rischi nel sistema e per questo a nostro giudizio il documento presentato deve essere respinto”.