“Relativamente a tutto quello che sentiamo e leggiamo vorremmo invitare tutte e tutti a fare un bagno di realtà, perché prima di affrontare il futuro bisogna affrontare il presente. E il presente è fatto di soluzioni difficili da trovare per rilanciare la fabbrica. Per noi rilanciare la fabbrica non significa solo aumentare la produzione, ma partire da quella condizione che denunciamo da tempo immemore, ovvero, quello della sicurezza e dell'ambiente”. Lo affermano a proposito delle prospettive dello stabilimento ex Ilva, la Cgil e la Fiom, il sindacato dei metalmeccanici di Taranto.

“In questi giorni stiamo leggendo e ascoltando di tutto sulla crisi della vertenza ex Ilva”, aggiungono. “Le prime pagine dei giornali e i tg stanno dando risalto alla storia infinita del nostro territorio. Ma dentro quel tutto, c'è la vita e la storia delle persone che dentro quello stabilimento ci lavorano. In primis a loro si rivolge lo sforzo del sindacato confederale a partire dalla Cgil con tutte le sue categorie”.

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"Se da un lato è vero - argomenta il sindacato - che i lavori dell'Aia (autorizzazione integrata ambientale ndr) sono in buona parte realizzati, è drammaticamente vero che, se non viene rilanciata la manutenzione ordinaria e straordinaria dentro lo stabilimento, gli impianti tornano ad emettere emissioni inquinanti che drammaticamente ci fanno tornare indietro nel tempo”.

Per garantire una transizione ecologica serve “una ripresa produttiva della fabbrica ed una governance con maggioranza pubblica che possa traguardare il presente e il futuro attraverso degli investimenti necessari a realizzare una siderurgia ibrida con impianti di pre-riduzione e forni elettrici. Noi a questa sfida siamo pronti da tempo, perché circa dieci anni fa fummo tra i pochi ad accettare la scommessa del cosiddetto piano Bondi/Ronchi che, se fosse stato realizzato oggi staremmo a parlare di altro qui a Taranto”.

Per Cgil e Fiom “siamo all'ennesimo anno zero su questo territorio, noi siamo disponibili a dialogare e a costruire rivendicazioni con tutte le forze sociali di buona volontà che hanno l'obiettivo ambizioso e realistico di conquistare il diritto al lavoro, alla salute, al rispetto dell'ambiente. A costo di sembrare illusi, ma il nostro lavoro sarà orientato a quegli obiettivi e affinché si realizzino obiettivi chiari a partire dalle risorse che dovranno essere stanziati per il processo di decarbonizzazione”.