“Il tempo sta passando, e noi stiamo ancora aspettando la convocazione alla presidenza del Consiglio dei ministri perché di parole ne sono già state spese fin troppe”. Così il segretario generale Fiom Cgil Michele De Palma, parlando oggi (venerdì 9 febbraio) a Taranto della situazione di Acciaierie d’Italia in occasione dell’assemblea generale della Fiom territoriale che si tiene presso il Salina Hotel (in viale Unità d’Italia).

“Riteniamo – prosegue il dirigente sindacale – che immediatamente ci debba essere la risalita pubblica, il governo dell'azienda, la messa in sicurezza degli impianti, dei lavoratori e dell'ambiente in questa città. Taranto ne ha diritto, anche i lavoratori ne hanno diritto”.

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La Fiom nei giorni scorsi ha lanciato l’ennesimo allarme sullo stato degli impianti. “Innanzitutto ci sono delle responsabilità che andrebbero accertate: responsabilità dell’amministratore delegato, del consiglio di amministrazione, di chi ha in consegna gli impianti”, continua De Palma: “Oggi sarebbe necessario intervenire con le manutenzioni ordinarie e straordinarie, occorre rimettere in funzione gli impianti e garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori e della città di Taranto”.

A chi pensa che ci sia necessità di un’Ilva “più piccola”, il leader sindacale risponde che nel 2018 è stato firmato “un accordo che costruiva l’Ilva giusta: processo di decarbonizzazione e, nello stesso tempo, produzione, salvaguardia dei lavoratori sia diretti, che sono ancora oggi in cassa integrazione, sia degli addetti all'indotto. Noi non ci dimentichiamo, e abbiamo lottato per l’ambiente, tanto che abbiamo partecipato anche alle cause che hanno caratterizzato questa città, ma vogliamo farlo con il contributo delle lavoratrici e dei lavoratori”.