Otto sospensioni, presidi cancellati, sicurezza ridotta ai minimi. È l’effetto dei tagli decisi da Enel a Napoli sul servizio di guardiania. Questa mattina i lavoratori hanno protestato davanti alla sede di via Galileo Ferraris, sotto le bandiere di Filctem Cgil, Flaei Cisl e Uiltec Uil.

La scintilla è arrivata con le lettere di sospensione recapitate a otto addetti, colpiti dalla riduzione delle ore di servizio decisa dall’azienda. Ma la questione non si ferma a quelle otto vite: la contrazione delle attività comporta anche il rischio di chiusura dei presìdi di Agnano, Giugliano e Afragola. Una scelta che pesa non solo sul lavoro, ma anche sulla sicurezza dei siti e di chi ci lavora.

“Meno ore, meno sicurezza”

I sindacati non usano giri di parole: ridurre le ore significa ridurre i posti di lavoro, sopprimere i presidi significa esporre a rischi la sicurezza delle strutture. È questo il messaggio lanciato davanti alla sede Enel di Napoli. Le tre sigle denunciano inoltre il muro di silenzio dell’azienda, che non avrebbe risposto alla richiesta di un incontro. “Un silenzio che pesa sulle vite delle lavoratrici e dei lavoratori”, accusano i rappresentanti.

La richiesta di garanzie

Le organizzazioni chiedono ad Enel un impegno preciso: continuità occupazionale per tutti i dipendenti, tutela della dignità di chi lavora e difesa della qualità del servizio. “Non accettiamo che la logica del massimo ribasso ricada sulle spalle dei lavoratori”, sottolineano Filctem, Flaei e Uiltec. La mobilitazione, promettono, non si fermerà. “Il lavoro si difende tutti insieme”.