Presidio giovedì 16 maggio a Roma, organizzato da Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals Confsal, dei dirigenti scolastici. L'appuntamento è alle ore 15 in piazza Vidoni. A motivare la protesta è una norma contenuta nel cosiddetto "ddl concretezza", promosso dal ministro della Funzione pubblica e in procinto di essere approvato in via definitiva, che impone controlli della presenza con modalità di rilevazione biometrica (impronte). Oltre alla protesta sui controlli, che riguarderebbero anche il personale Ata, i dirigenti lamentano la mancata sottoscrizione definitiva del loro contratto, a oltre quattro mesi dalla firma dell'ipotesi di accordo avvenuta all'Aran a dicembre, e i pesanti tagli ai fondi che alimentano la parte variabile della loro retribuzione.

‘Consideriamo questa l’ennesima dimostrazione di disattenzione e disprezzo per la nostra categoria che ogni giorno, tra mille difficoltà e ostacoli, garantisce il funzionamento delle scuole del Paese", dichiara Roberta Fanfarillo, responsabile dei dirigenti scolastici per la Flc Cgil: "Le scuole hanno bisogno di urgenti interventi di messa in sicurezza, adeguamenti alla normativa antincendio, tecnologie adatte alle innovazioni didattiche, persino di banchi e sedie a norma per consentire ai milioni di cittadini italiani che ospitano ogni giorno di vivere sicuri come nelle loro case". Esigenze alle quali il ministro Bongiorno risponde "con una legge che destina milioni di euro all’installazione di rilevatori di impronte digitali, con l’intento di combattere così l’assenteismo che si anniderebbe nelle scuole".

Per Roberta Fanfarillo "milioni di euro vengono dunque sottratti alla sicurezza per registrare la presenza in servizio, nella gran parte dei casi di uno o massimo dei due collaboratori scolastici che è possibile collocare nei plessi'. La responsabile dei dirigenti scolastici per la Flc Cgil sottolinea che "le scuole non sono un ufficio qualsiasi, il personale delle scuole non fa lo stesso lavoro degli altri dipendenti pubblici, i dirigenti scolastici non sono assimilabili a nessun altro dirigente pubblico: è necessario che una volta per tutte questa specificità venga rivendicata anche dal ministero dell'Istruzione, che continua ad accettare che vengano destinate alle scuole misure pensate per la pubblica amministrazione, che poi nelle scuole si rivelano inapplicabili". La responsabile dei dirigenti scolastici per la Flc Cgil conclude affermando che il sindacato "non permetterà che vengano sottratte risorse alla qualità del servizio di istruzione per una misura così irrazionale".