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Nell’incontro tenutosi mercoledì 16 luglio al ministero delle Imprese, la direzione di Dana ha illustrato i termini della proposta di acquisto di Allison Trasmission per il settore off-highway, pari a 2,7 miliardi di dollari, offerta accettata ma ora sottoposta agli iter autorizzativi in particolare delle anti-trust, di cui si attende la chiusura a fine 2025. Nel frattempo la direzione aziendale ha dichiarato che investimenti e programmi produttivi proseguono inalterati.
Le società oggetto della vendita sono Dana Graziano, Dana Italia, Dmsi con dieci stabilimenti coinvolti (Crescentino, Rivoli, Sommariva, Cervere, Bari, Reggio Emilia e le tre unità di GrandArco), e con un organico di 3.200 dipendenti. Resteranno invece in Dana le società Tm4 Italia, Dph e una parte di Dana Graziano con i siti di Luserna, Dpch Reggio Emilia, Cavenago, Arzignano, Mestrino e un organico di 840 persone.
Quanto ad Allison, ha fatturato nel 2024 3,2 miliardi di dollari con una ottima redditività, ha sede in Indiana (Stati Uniti), ha capacità produttive in Usa, Ungheria e India. I dipendenti sono circa 4 mila. Quasi tutta la loro attuale attività è nel settore on-highway e ciò garantisce una potenziale complementarietà, cui si aggiunge anche quella dei clienti. La strategia di integrazione naturalmente sarà intrapresa solo dopo la chiusura dell’accordo.
“Constatiamo che Allison è un acquirente industriale solido e che potenzialmente non si genereranno sovrapposizioni pericolose”, commentano Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil: “Tuttavia potremo guardare all’operazione con sollievo e con fiducia solo dopo la presentazione del piano industriale da parte dell’acquirente, consapevoli che ci potrà essere una forte spinta verso l’efficienza. Sullo sfondo restano poi i rischi generali di spostamenti produttivi dovuti all’incipiente tensione commerciale con gli Usa. Per queste ragioni resta preziosa la attenzione istituzionale. Il prossimo incontro è fissato al ministero il 26 novembre alle 11”.