"Siamo molto soddisfatte di aver rinnovato il contratto nazionale collettivo di lavoro dei Consorzi di bonifica”, dichiarano Silvia Spera e Tina Balì, Flai Cgil. “Un settore strategico – spiegano – la cui importanza è fondamentale, anche alla luce degli stravolgimenti climatici che abbiamo sotto gli occhi, con il loro portato di lutti, sofferenze ed enormi devastazioni. Le risorse idriche sono centrali per il mondo agricolo, per la salvaguardia del territorio e di tutti i settori economici”.

“Le lavoratrici e i lavoratori dei Consorzi di bonifica, con la loro esperienza, le loro competenze, i loro saperi devono essere valorizzati per mezzo di una contrattazione che garantisca salari adeguati e che tenga conto anche della professionalità di chi si prende cura del territorio – sottolineano Spera e Balì –. Il contratto è biennale e l’aumento arriverà subito, in due tranche, nei mesi di giugno e luglio. Per tener conto dell’inflazione e dell’impennata del costo della vita si prevede un incremento retributivo sul biennio 2023-2024 del 4.95%”. 

“All’aspetto retributivo – aggiungono le sindacaliste della Flai Cgil – si unisce la reintroduzione degli scatti di anzianità, il loro automatismo per gli assunti dopo il 2000, per colmare le differenze fra vecchie assunzioni e nuovi arrivati. Il rinnovo del contratto prevede anche una rivisitazione del sistema classificatorio, con adeguamenti automatici di alcuni livelli, e un’attenzione particolare ai lavoratori avventizi per i quali è previsto l’automatismo nel passaggio di livello dopo 12 mesi di anzianità. Un altro capitolo importante riguarda la salute e la sicurezza, è stata istituita una giornata nazionale ad hoc. È stato anche deciso di dar vita a un ente bilaterale di settore che tra le sue priorità ha proprio quella di agevolare un ricambio generazionale, attraverso accordi dei singoli consorzi e riorganizzazioni dei consorzi stessi che prevedano migliori prestazioni per i dipendenti tra cui l’integrazione alla malattia”.

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