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Grande partecipazione alla manifestazione di oggi, 7 novembre, dei lavoratori e delle lavoratrici di Consap. Le rappresentanze sindacali, tra cui la Fisac Cgil Roma e Lazio, hanno indetto unitariamente una manifestazione di protesta davanti al ministero dell’Economia, ribadendo la loro piattaforma.
"Per dire basta – spiegano – all’incomprensibile linea gestionale seguita negli ultimi 5 anni dal management aziendale; i fortissimi sottodimensionamenti di molti servizi che rischiano di compromettere la piena operatività della partecipata; il deterioramento delle relazioni sindacali; le ripetute violazioni del Ccnl Ania la difficoltà del rinnovo del contratto integrativo aziendale, presentato da oltre un anno; le continue forzature dell’accordo di lavoro agile; le indicazioni date ai dirigenti ed ai titolari di servizio volte a ridurre o persino eliminare lo smart working in totale contrasto con le certificazioni ottenute e con quanto vantato dall’azienda nel bilancio di sostenibilità e nelle comunicazioni rese all’esterno”.
E ancora bisogna fermare “le e-mail e le lettere qualificate come “richiami”, inviate dall’ufficio del personale a colleghi “colpevoli” di avere assistito un familiare ai sensi della Legge 104, di avere svolto accertamenti clinici documentati, di essere stati malati o di avere adempiuto ad un dovere civico quale la donazione del sangue; l’accanimento nei confronti dei lavoratori attraverso innumerevoli regolamenti, imposti con criteri poco comprensibili e che sembrerebbero avere un carattere repressivo più che costruttivo minando così il benessere psicologico dei lavoratori stessi; il mancato rispetto dei colleghi, considerati pacchi postali; alcuni dei quali dopo oltre 20 anni di Servizio sono stati rimossi, dalla sera alla mattina, dai Servizi di competenza e adibiti allo smistamento della corrispondenza; la riduzione di sei lavoratori della società esterna con un anno di anticipo rispetto alla scadenza contrattuale, dopo una collaborazione ventennale ed impeccabile sotto ogni profilo”.
Le sigle chiedono di fermare “l’onerosa esternalizzazione di servizi (per esempio le buste paga) senza una chiara motivazione ed utilità per l’azienda; le continue contraddizioni del vertice aziendale che, da un lato, sulla stampa elogia il lavoro dei dipendenti e gli splendidi risultati ottenuti e dall’altro non riconosce quanto previsto per l’impegno lavorativo dal contratto integrativo aziendale, prevedendo assegni che verranno erogati senza trasparenza; a nomine di dirigenti entrati in azienda da circa 3 anni, in totale spregio al tanto citato decreto Zangrillo, elogiato dal vertice aziendale in molteplici occasioni” (qui tutte le rivendicazioni).
Se non ci sono risposte da parte dell’azienda, fanno sapere i sindacati, la mobilitazione continua finché le richieste non verranno ascoltate.






















