Nella giornata di ieri, 18 maggio, abbiamo appreso con immenso sgomento del tragico incidente che ha coinvolto una giovane studentessa dell’istituto nautico di Venezia di appena 17 anni, al suo primo giorno di stage. In attesa che le indagini in corso facciano chiarezza sull’accaduto ci uniamo al dolore della famiglia, degli amici, dei compagni di scuola e dell’intera comunità che oggi piange una giovane vita spezzata che non farà ritorno a casa dai suoi affetti e alla sua vita di adolescente.

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Come organizzazione sindacale, ribadiamo la nostra preoccupazione, per l’ennesimo episodio che coinvolge una studentessa, una ragazza che si affacciava al mondo del lavoro sicuramente piena di entusiasmo e aspettative. Un mondo che avrebbe dovuto garantire la sua sicurezza e la sua incolumità, un’esperienza che avrebbe dovuto segnare l’inizio della realizzazione delle sue aspirazioni e che invece si è trasformata in tragedia.

Una tragedia che non può essere considerata solo un incidente. È il frutto di un sistema malato che continua a scaricare sui più giovani il peso dell’irresponsabilità, dell’irregolarità, della mancanza di controlli e di formazione. Se fosse confermato che la ragazza doveva essere lì con compiti accessori, in uno stage, e invece stava nei fatti lavorando a tutti gli effetti come un componente dell’equipaggio, allora ci troveremmo davanti all’ennesimo episodio di sfruttamento e disprezzo per la sicurezza.

La società sul suo profilo lo definisce una stage. Uno stage, ci chiediamo, con quali compiti e con quali mansioni? Auspichiamo un’indagine approfondita e trasparente per determinare le cause dell’incidente e per garantire che tutte le misure di sicurezza siano state rispettate ma soprattutto auspichiamo che, una volta per tutte, si inizi a considerare come prioritaria la sicurezza sui posti di lavoro per tutte le lavoratrici e i lavoratori.

Come Cgil e Filt Cgil di Venezia chiediamo che venga fatta piena luce su quanto accaduto, accertando ogni responsabilità, contrattuale e penale; che vengano rafforzati i controlli sul lavoro minorile, stagionale e marittimo, spesso fuori da ogni legalità; che si avvii una mappatura seria delle condizioni di impiego degli studenti degli istituti nautici e tecnici.

Siamo stanchi di contare le vittime di incidenti mortali, di infortuni e di tragedie. Saremo a fianco della famiglia e degli amici, con ancora più consapevolezza del nostro ruolo e del nostro impegno per garantire un ambiente di lavoro più sicuro e tutelato per tutte e tutti.

Daniele Giordano, segretario generale Cgil Venezia e Alessio Bianchini, segretario generale Filt Cgil Venezia