È partito anche in Campania il percorso per il rinnovo del contratto di lavoro dei metalmeccanici, in scadenza il prossimo 31 dicembre. Sull’ipotesi di rinnovo, approvata dai Consigli generali di Fiom, Fim e Uilm in data 4 settembre, sono in corso le assemblee dei lavoratori (oltre 300 già programmate in Campania) tese ad approfondirne i contenuti, per poi sottoporre l’ipotesi alla consultazione certificata con voto segreto nei giorni 13, 14 e 15 ottobre.

Tra i punti significativi delle rivendicazione dei metalmeccanici, c’è una richiesta salariale dell’8% sui minimi contrattuali, il miglioramento delle relazioni industriali con particolare attenzione anche alle politiche attive, l’orario di lavoro, gli appalti, la formazione con l’intenzione di fare un ccnl delle competenze, un riallineamento dell’inquadramento professionale per renderlo più aderente ai cambiamenti intervenuti e a quelli in atto, un rafforzamento del welfare, una maggiore attenzione ai temi ambientali e quindi alla salute e alla sicurezza sul lavoro, diritti e tutele.

Per il segretario generale Fim Campania, Giuseppe Terracciano: “Occorre valorizzare il rapporto unitario che serve a rimuovere eventuali resistenze imprenditoriali.  Si tratta di una piattaforma ambiziosa, che si prefigge un balzo in avanti sia sulla questione salariale e sulla formazione sia sulle relazioni sindacali partecipative, che vanno ammodernate e rese funzionali ai nuovi rapporti sindacali dettati dalla globalizzazione dei mercati; ma per noi, il cuore della piattaforma è la necessità di puntare sulle competenze per affrontare la competizione internazionale da un punto di forza, senza restare indietro relativamente agli sviluppi della tecnologia e per garantire l’occupazione”.

Per il segretario generale Fiom Campania, Massimiliano Guglielmi: “L’ipotesi di piattaforma unitaria si pone chiaramente l’obiettivo di aumentare le retribuzioni, ferme da troppo tempo. Nel 2017 le aziende metalmeccaniche hanno accumulato lo stesso valore raggiunto nel periodo pre crisi, intanto si sono persi circa 300.000 posti di lavoro, di cui oltre 40.000 solo in Campania. Ciò significa che mentre i profitti per le imprese sono aumentati, il dato dell’occupazione è diminuito. Altre priorità da affrontare in questo rinnovo contrattuale, che coinvolge più di 1.200.000 addetti, saranno i diritti e le tutele per i lavoratori degli appalti e quelli precari”.

Infine, per il segretario generale Uilm Campania, Antonio Accurso: “Il lavoro deve ritornare argomento centrale nell’agenda della politica italiana; la richiesta dell’aumento dell’8% lordo è frutto di un ragionamento ponderato che vede, da un lato, un reale aumento dei salari, fermi da cinque anni, dall’altro, l’introduzione di una robusta leva di politica economica funzionale a un auspicato rilancio del mercato interno. In ambito della sicurezza sul lavoro, bisogna intervenire per cambiare regime; la formazione e l’inquadramento vanno ulteriormente valorizzate per rispondere alle esigenze di una nuova organizzazione del lavoro 4.0”.