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Sono ben 80mila i lavoratori interessati dal rinnovo del contratto collettivo del comparto carta e cartotecnica. Di questi, 55mila cartotecnici e 21mila cartai. Il contratto è scaduto il 31 dicembre del 2024 e la trattativa va avanti da febbraio del 2025. Il rinnovo arriva in una fase complessa di tutta l’industria italiana, che sta fortemente interessando la produzione della carta.
Guida, Slc: “Servono politiche industriali”
"I dati che abbiamo segnano un calo di produzione e un aumento dei prezzi dell'energia e delle materie prime – spiega Giulia Guida, segretaria nazionale Slc Cgil - Questa situazione pone l'Italia in un contesto difficile, con una perdita di competitività e con una assenza di politiche industriali e politiche energetiche”.
Carta: settore strategico per il Paese
Il settore della carta rappresenta un segmento molto importante per la produzione italiana e per le imprese del territorio ma, come sottolineato dalle organizzazioni sindacali, non si può uscire dalla crisi senza interventi significativi per affrontare al meglio i temi della competizione dei costi energetici, e per migliorare la qualità della vita lavorativa, attraendo le competenze delle nuove generazioni.
La ripresa delle trattative
Dopo la pausa estiva, la trattativa per il rinnovo è ripresa proprio nei giorni scorsi, lì dove si era arenata: sulla parte economica. Le imprese hanno proposto per l’adeguamento salariale una cifra che supera di poco i 200 euro. Ma le organizzazioni sindacali hanno bollato la proposta come irricevibile: “Pensiamo che non si possa scendere sotto la percentuale del 19% di aumento – commenta Guida – per rispondere a un costo della vita molto elevato, nonché per rendere questo settore di nuovo attrattivo”.
Puntare su formazione e tecnologia
Come spiega la dirigente sindacale, quello della carta è un settore molto particolare, in cui la macchina, per quanto avanzata da un punto di vista tecnologico, deve necessariamente essere maneggiata dall’uomo. Ciò implica per i lavoratori del settore una formazione continua, una specializzazione costante, per conoscere come funzionano le macchine di ultima generazione. Si pensi a chi lavora nel settore degli imballaggi.
Aggiornare i profili professionali
“Abbiamo un grandissimo lavoro da fare sul rinnovo del contratto – prosegue la segretaria nazionale- anche per aggiornare tutta la classificazione professionale. Se fino a qualche tempo fa era possibile attingere a competenze di base nell’ambito del lavoro manuale, oggi occorrono titoli professionali specifici e competenze estremamente performanti”.
Attrarre le competenze dei più giovani
La Slc ha condotto una ricerca allo scopo di censire al meglio il settore da un punto di vista delle competenze e mansioni professionali, con l’obiettivo di ridisegnare i nuovi profili all’interno di un nuovo contratto che tenga conto delle innovazioni. “Andiamo verso un sistema tecnologico collaborativo – osserva Guida – ma le aziende fanno fatica a trovare operai specializzati e sopperire al naturale turn over”. Si tratta, infatti, di un ambito lavorativo estremamente faticoso, perché basato sulla produzione a ciclo continuo. In altre parole: non ci si ferma mai, per rispondere alle esigenze del mercato. Ecco perché, con questi ritmi e con la premessa di una retribuzione inadeguata a far fronte al costo della vita, i giovani non si avvicinano a questo settore.
Puntare al rinnovo entro il 2025
La partita economica è dunque l’elemento dirimente, accanto al tema della formazione continua e di scatti di anzianità che consentano avanzamenti professionali in tempi più rapidi. Al momento, la segreteria nazionale di Slc Cgil ha scelto con la delegazione trattante di sostenere la trattativa anche con un percorso di mobilitazione, per sollecitare la chiusura degli accordi contrattuali entro la fine del 2025.