Il sindacato al tempo del coronavirus aggiorna le sue forme organizzative e le modalità di intervento nella società. Accanto alla contrattazione, al controllo del rispetto delle regole sulla sicurezza contro l’epidemia e ai vari contenziosi che si aprono con le aziende e nella grande distribuzione, i sindacati confederali e quelli di categoria sono in campo in molte zone del paese anche nelle azioni di solidarietà alla popolazione. Succede anche a Roma, dove si stanno sviluppando e moltiplicando varie iniziative nate negli anni scorsi e che con l’emergenza di oggi tornano centrali. Ecco qualche storia.

Con i circoli Arci

Jürgen Sparwasser, classe 1948, è stato un allenatore di calcio e un calciatore della Germania dell’Est, un mediano per la precisione. Tutti lo ricordano per un singolo episodio: il goal del campionato del mondo del 1974 contro la Germania Ovest che decretò la vittoria dei tedeschi dell’Est. A lui è dedicato un Circolo Arci, il Circolo Sparwasser appunto, nato a Roma nel novembre del 2015. Un’esperienza intergenerazionale di ricreatività, musica e cultura che lascia spazio alla qualità e all’ingegno nel campo dell’arte, alle culture emergenti. Un’associazione culturale, come spiegano i promotori, che non si limita ai confini classici della sua azione. In questi anni Sparwasser è stata anche un’esperienza di attività ed impresa sociale, che si sviluppa nell’obiettivo di costituire a Roma un polo di mutualismo. Con l’Arci ha sempre collaborato anche il sindacato, come ci conferma Eugenio Ghignoni, della segreteria Cgil di Roma e Lazio. “Proprio all’interno dell’esperienza del circolo del Pigneto – dice Ghignoni – si è sviluppata poi un’iniziativa di sostegno volontario alle persone più povere. Un’esperienza che è cresciuta nel tempo e ha dato vita ad una nuova iniziativa, quella di Nonna Roma che si è specializzata nell’assistenza e nella consegna di pasti e alimenti a domicilio per le persone più bisognose. Come Cgil abbiamo dato sempre il nostro sostegno e ora si sta sviluppando una vera e propria catena alimentare non più solo al Pigneto, ma anche in altri quartieri della città. Sono tre o quattro i municipi e ci sono iniziative anche ai Castelli e a Ciampino”.

Nonna Roma

Alberto Campailla è un sindacalista della Flc, la federazione dei lavoratori della conoscenza della Cgil. Ma ed è anche il presidente di Nonna Roma, l’associazione che da un paio di anni svolge attività di assistenza alimentare alle famiglie disagiate in quattro municipi della capitale. L’associazione distribuisce due volte al mese pasta, olio, zucchero, fagioli, scatolami vari, tè, caffè sono i generi di prima necessità, attraverso la sua catena alimentare, a nuclei familiari in forte disagio economico e abitativo: anziani soli, famiglie numerose con un solo reddito, migranti, vedove. Con lo scoppio dell’emergenza pandemia e il blocco delle attività tutte quelle fasce di popolazione che stavano male, ora stanno peggio. Si assiste quindi alla corsa alla richiesta di assistenza e aiuto. Spesso, spiega Alberto Campailla, le situazioni sono disperate. “In media assistiamo 250 nuclei familiari ma il prossimo week end consegneremo pacchi alimentari ad almeno 500 famiglie. E le richieste che arrivano da chi non ha più risorse per comprare pasta o olio sono in crescita”. Di Nonna Roma si è occupato di recente LiberEtà, il giornale dello Spi. Il racconto della storia di Nonna Roma in un reportage del settembre 2019 di Carlo Ruggiero su Rassegna Sindacale.

Nonna Roma è stata ora inclusa dalla Regione Lazio nell’elenco delle associazioni abilitate alla distribuzione alimentare e agli aiuti secondo il piano e le risorse stanziate dal governo. Ha ricevuto anche un importante sostegno dall’Elemosiniere del Papa e dalla collaborazione della Comunità di Sant’Egidio. Per il momento l’associazione sta facendo leva solo sulle proprie forze, grazie a una sottoscrizione lanciata dalle proprie pagine social. Nel quartiere Montesacro, è stato il III municipio a garantire per Nonna Roma e le altre associazioni gli approvvigionamenti presso gli esercizi commerciali. Mentre per verdura e frutta sta lavorando con l’associazione Ludovico Pavoni, partnership che sta garantendo forniture regolari grazie ai fondi della comunità europea.

La campagna sugli affitti

Un altro fronte che si apre nella capitale è quello degli affitti. O meglio del rischio sfratti. Si tratta di un’altra bomba sociale perché molti dei lavoratori più in difficoltà, in cassa integrazione o peggio che hanno perso il lavoro sono anche affittuari. A Roma, si calcola che un buon 30 percento dei cittadini vivono in appartamenti in affitto. Tra questi ci sono centinaia di famiglie già in difficoltà. “Non è possibile dare cifre precise – ci dice Emiliano Guarneri, segretario del Sunia (il sindacato degli inquilini) di Roma e Lazio, ma parliamo sicuramente di numeri preoccupanti”. La tregua ci sarà fino a giugno, poi finito il periodo permesso per la sospensione del pagamento di mutui e affitti, tutto precipiterà. Si può quindi pensare che se non ci saranno interventi, da settembre potrebbero scattare a Roma migliaia di sfratti.

Il disagio era già evidente prima della grande emergenza. Ora tutto precipita. Così anche l’associazione Nonna Roma ha aderito a un cartello di organizzazioni che chiedono di inserire nel decreto di aprile, che allunga i tempi di quarantena, risorse specifiche per venire incontro ai negozianti strangolati dalla chiusura dei negozi, ma anche ai piccoli proprietari che usano gli affitti per arrotondare stipendi e pensioni. Il sindacato degli inquilini della Cgil, il Sunia è in campo con una campagna che l’introduzione di un fondo straordinario a sostegno degli inquilini. Bisogna dare una risposta alla morosità incolpevole. I Prefetti nel frattempo hanno ordinato il blocco degli sfratti e ovviamente i processi sono tutti sospesi essendo chiusi i Tribunali. Ma non basta. È ancora il segretario del Sunia di Roma e Lazio a spiegarci che il sindacato degli inquilini è in campo su più fronti. Da una parte sul piano istituzionale sta lavorando con la Regione Lazio per la creazione di un fondo che possa dare sostegno agli affittuari (compresi ovviamente tutti quei commercianti o esercenti oggi totalmente fermi ma obbligati a pagare l’affitto del negozio). Dall’altra il Sunia è impegnato direttamente a dare da mediatore tra locatari e proprietari per arrivare ad accordi che evitino il futuro contenzioso giudiziario. Una delle proposte in campo è la defiscalizzazione dell’Imu per i proprietari che accettino di sospendere o ricontrattare l’affitto.

Lo Spi con gli anziani e non solo

Adele Cacciotti è la responsabile organizzativa dello Spi di Roma e Lazio. Ci racconta della mobilitazione del sindacato dei pensionati della Cgil che vuole rimanere vicino ai tesserati e ai cittadini anziani. Non li lasciamo soli, è lo slogan utilizzato in tante occasioni e che oggi ridiventa di grande attualità. Per aiutare le persone anziane lo Spi ha organizzato una vera e propria campagna telefonica, casa per casa. Si cercano gli anziani più in difficoltà per offrire loro un sostegno e aiuti concreti. Messaggi, telefonate, informazioni su tutto, ma in particolare su come le persone si devono comportare nell’emergenza Covid 19 e a quali istituzioni rivolgersi per risolvere i vari problemi. Ma il sindacato dei pensionati fornisce anche informazioni sulla rete delle associazioni che si occupano della consegna di medicine, spesa alimentare, riorganizzazione dell’assistenza domiciliare. E A Roma i due soggetti maggiormente attivi sono la Caritas e la Comunità di Sant’Egidio. Lo Spi si è fatto nel frattempo promotore anche di una particolare pressione sui Municipi e sul Comune affinché siano agevolate tutte le comunicazioni per gli anziani. Si deve dare più rilevanza e visibilità al numero unico dedicato a loro.

Federconsumatori contro le truffe

L’associazione dei consumatori della Cgil, lavorando da remoto come tutti, è vicina alle persone che hanno bisogno di consigli, ma anche di essere sostenute contro truffe e tentativi vari di speculazione. “Ci sono tantissime persone che ci chiamano – racconta il presidente di Federconsumatori di Roma e Lazio Stefano Monticelli – ci chiedono un aiuto in particolare sugli affitti e le bollette per le varie utenze domestiche. A Roma non è stato per ora sospeso niente: affitti, mutui, bollette, pagamento parcheggi anche se stiamo costruendo un buon rapporto con il Comune e la Regione per intervenire in tutti questi ambiti. Abbiamo per esempio raggiunto un accordo sul pagamento dei parcheggi all’interno delle strisce blu”. Federconsumatori chiede però che vengano sospesi i pagamenti delle bollette soprattutto per tutte quelle persone in difficoltà a partire dai tantissimi lavoratori in cassa integrazione. Ma non c’è solo questo. Il presidente Monticelli ci racconta per esempio che c’è stato bisogno di intervenire anche in difesa di cooperative sociali che sono state truffate per l’acquisto delle mascherine. Visto che sono necessarie e introvabili alcune cooperative le hanno acquistate online. Ma alla caparra non è seguita mai la consegna effettiva della merce. Una truffa a tutti gli effetti. Ora Federconsumatori sta cercando una soluzione per aiutare queste cooperative che sono impegnate nel sociale e che collaborano con il Comune per l’assistenza domiciliare degli anziani. E la consulenza e l’aiuto di Federconsumatori sono rivolte ovviamente anche a decine di cittadini privati truffati sugli acquisti. Uno dei problemi emergenti è per esempio quello dei rimborsi degli anticipi pagati per viaggi ed eventi mai avvenuti.

La spesa sospesa

La Cgil di Roma e Lazio, in collaborazione con la Flai e la Filcams sta premendo sia sulle istituzioni sia sulla grande distribuzione per venire incontro alle centinaia di persone in difficoltà per la crisi economica determinata dall’epidemia da coronavirus. “È una vera emergenza alla quale si deve rispondere con tutti gli strumenti”, ci conferma Roberto Iovino della segreteria Cgil di Roma e Lazio. Una delle iniziative in campo è l’attivazione della “spesa sospesa” negli esercizi commerciali. Come già sperimentato in altre città ed in alcuni Municipi, servirebbe che all’uscita dei supermercati vi fossero dei contenitori dove lasciare il cibo da parte dei clienti e la nostra associazione si incaricherebbe, in accordo con i responsabili del supermercato, di passare aritirare. È già pronta la campagna di sensibilizzazione.