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“Abbiamo concordato con Brose un percorso che sventi la chiusura e ridia una speranza ai lavoratori”. A dirlo sono Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm Uil e Fismic, commentando l’incontro che si è tenuto lunedì 22 settembre al ministero delle Imprese con l’azienda di componentistica automotive di Melfi (Potenza).
“La Brose – spiegano – ha difatti perso la produzione del cosiddetto ‘modulo porta’, poiché nelle nuove portiere delle vetture Stellantis questo componente non è affatto previsto. Abbiamo quindi chiesto alla direzione aziendale di non procedere alla chiusura il 18 ottobre, allorché scadrà il contratto di solidarietà, ma di prorogare gli ammortizzatori sociali e di cercare potenziali nuovi investitori anche con il coinvolgimento istituzionale”.
La direzione di Brose ha accolto “in linea di principio la richiesta sindacale e si è detta pronta a inviare già martedì 23 una richiesta di incontro alla Regione Basilicata per un possibile accordo di cassa integrazione per crisi, anche se purtroppo per il momento ha espresso disponibilità per soli sei mesi”.
Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm Uil e Fismic così concludono: “Chiediamo a tutte le parti coinvolte, Brose, ministero e Regione, di lavorare speditamente per cercare una possibile soluzione occupazionale che salvi dal licenziamento i lavoratori coinvolti”.