Arriveranno da tutta Italia, centinaia di autoferrotranvieri, per dare vita ad un presidio a Roma davanti alla sede del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Piazzale di Porta Pia, ore 10.30). Obiettivo: difendere il trasporto pubblico locale. Oggi, 15 maggio, è il giorno dell'iniziativa dei sindacati dei trasporti, Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna, che chiedono al ministero risposte rispetto ai tagli e alla riduzione di finanziamenti, ripetuta negli anni, per il Tpl e “l'immediata apertura di un confronto sul futuro del settore”.

In particolare, continua a destare molta preoccupazione il paventato taglio di 300 milioni di euro al Fondo nazionale del trasporto pubblico locale e quello dei 50 milioni destinati alla copertura degli oneri di malattia, nonostante l’accordo dell’ultima ora intervenuto in sede di conferenza stato-regioni, che i sindacati ritengono “ancora pieno di ambiguità ed incertezze”.

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“Le Regioni ‘impongono’ al Governo – spiegano le organizzazioni sindacali – l’impegno, in sede di approvazione della legge di assestamento del bilancio statale, di ripristinare i 300 milioni, senza preoccuparsi degli oneri per malattie, ma è evidente che il taglio, confermato dal decreto di liquidazione dell’80% del Fondo, a firma del Ministro Toninelli, è ancora vigente, a dispetto dei proclami propagandistici di alcuni rappresentanti delle forze di governo. Inoltre, non è completamente rassicurante la prospettiva che le regioni si impegnino a non far gravare sulle aziende del settore le criticità derivanti dai tagli, compatibilmente con le disponibilità dei propri bilanci”.

“Aspettiamo quindi la legge di assestamento del bilancio e che il Ministro e il Governo mantengano l’impegno preso in Conferenza Stato-Regioni. Per ora – denunciano infine Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna – rimane il fatto che i tagli avrebbero un effetto dirompente per la tenuta del sistema, con gravi conseguenze nell’ambito dei servizi al cittadino e con enormi problemi occupazionali nel settore, mentre invece occorrerebbe stabilizzare il Fondo, garantendo le risorse necessarie”.