C'è troppa distanza tra le parole e i fatti. Le parole di Thyssen che continua a sostenere la strategicità di Ast, le acciaierie ternane (2.300 dipendenti diretti) e i “fatti”, con un piano industriale presentato dall'azienda che prevede al contrario un ridimensionamento delle produzioni nei prossimi due anni e un'ulteriore riduzione di personale. Da qui la scelta dei sindacati dei metalmeccanici (Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Ugl e Usb) di mettere in campo una prima azione di mobilitazione, con uno sciopero di tre ore che ha fermato la totalità delle produzioni e un presidio davanti al Tubificio, uno dei pezzi pregiati dell'universo Ast, un tempo fiore all'occhiello dell'azienda, ma oggi a rischio di un forte ridimensionamento.



“Vogliamo rimettere al centro dell'attenzione la questione del futuro delle acciaierie ternane – spiega Massimiliano Catini, coordinatore Fiom della Rsu di Ast – perché qualsiasi ipotesi di spezzettamento o di svendita di pezzi della produzione è per noi del tutto inaccettabile”. Per questo la mobilitazione parla anche al governo: “Serve un incontro al più presto nel quale l'Italia abbia da Thyssen garanzie reali sulla strategicità tante volte annunciata a parole dalla multinazionale, ma poi smentita dai fatti”.

Tra le maggiori preoccupazioni del sindacato c'è la situazione degli appalti, come spiega Stefano Garzuglia, della Fiom Cgil di Terni: “Oltre a un piano industriale di ridimensionamento, a una trattativa sull'integrativo che non parte – afferma l'operaio sindacalista – oggi siamo qui in sciopero anche per i colleghi delle ditte terze e degli appalti, un mondo che purtroppo dentro le acciaierie è fatto di tanti lavoratori che troppo spesso non vengono considerati per il grande apporto che danno a questa azienda”.



In particolare, la situazione più eclatante al momento è quella di Ilserv, l'azienda più grande che opera all'interno di Ast. “Dopo che lo scorso agosto l'appalto per la gestione delle scorie è stato assegnato a un'altra azienda, la finlandese Tapojärvi Oy – spiega Garzuglia –, ad oggi non conosciamo ancora il destino di questi lavoratori, i cui contratti scadono a fine mese”.

Non a caso i lavoratori di Ilserv saranno in sciopero per altre 48 ore consecutive. Una protesta che – come spiega il loro delegato, Fausto Tralascia – punta semplicemente a chiarire quale sarà il loro futuro a partire da febbraio: “Al momento non sappiamo quando e dove dobbiamo andare a lavorare. L'unica cosa che sappiamo è che lo scorso agosto Ilserv ha perso l'appalto per la gestione delle scorie, dopodiché buio totale. Tra 10 giorni ci scade il contratto e vorremmo qualche risposta”.



“Quello di oggi è un primo segnale importante che i lavoratori di Ast hanno voluto mandare all'azienda e al governo – conclude Claudio Cipolla, segretario generale della Fiom di Terni –, ma di certo la mobilitazione proseguirà finché non avremo ottenuto impegni chiari sul futuro delle acciaierie, anche per i lavoratori degli appalti. Per questo attendiamo la convocazione da parte del governo, in mancanza della quale siamo pronti a nuove iniziative di lotta”.