La Cgil e la Filcams di Roma e del Lazio si impegnano a tutelare la lavoratrice e il lavoratore licenziati dalla As Roma. È quanto si apprende da una nota.

Il sindacato così riassume la vicenda: “È il novembre del 2023 quando l’Hr e il legale dell’As Roma convocano nei loro uffici due dipendenti, una lavoratrice e un lavoratore, che sono una coppia nella vita, per comunicare loro il licenziamento immediato per 'incompatibilità ambientale'. La storia inizia nel settembre dello stesso anno, quando gli stessi scoprono di essere stati oggetto, più di un anno prima, di una gravissima violazione della privacy, attraverso una squallida e ampia diffusione, di chat in chat, di un sex tape amatoriale privato da parte di un giovane calciatore, che aveva sottratto il video dallo smartphone della lavoratrice”.

Solo nel momento successivo alla convocazione, quindi, “la coppia comprende finalmente le vessazioni e le battute a sfondo sessuale subite nei mesi precedenti da parte di tanti calciatori e addetti dell’As Roma. Nella stessa giornata di novembre, poco più tardi, viene convocato anche il calciatore, alla presenza dei due dipendenti e dei dirigenti, il quale confessa di aver sottratto il video dallo smartphone della lavoratrice, prestatogli da quest’ultima per poter telefonare al proprio procuratore”.

I due dipendenti, contestualmente al licenziamento ricevuto, si sono allora rivolti alla Filcams Cgildi Roma e del Lazio, che ha prontamente fornito loro supporto emotivo e sindacale, impugnando il licenziamento e avviando tutte le pratiche necessarie per la loro tutela.

“Vista la grave violazione della privacy subita dai lavoratori, conseguenza dello scellerato gesto del calciatore - continua la nota - la Filcams Cgil regionale ha mantenuto sulla vicenda il massimo riserbo, convinta che l’As Roma avrebbe ritirato i licenziamenti del tutto illegittimi e che sarebbe stata fatta giustizia a favore dei due lavoratori”.

Da parte sua, la società “ha preferito invece tutelare un ipotetico investimento milionario sul calciatore coinvolto in questa storia piuttosto che prendere le parti dei propri dipendenti, i quali non solo non hanno commesso alcun illecito ma avrebbero avuto tutto il diritto di essere tutelati dall’As Roma, società per la quale sono stati alle dipendenze per anni”.

Quanto avvenuto, aggiungono ancora le organizzazioni sindacali, “non può e non deve accadere in un Paese civile e, seppur certi dell’esito legale positivo a favore dei lavoratori nella vertenza in corso, chiediamo alle istituzioni e alla politica di agire, da un lato, nei confronti dell’As Roma, affinchè non si attenda l’esito di un processo per fare il necessario passo indietro rispetto a licenziamenti evidentemente ingiusti ed illegittimi e, dall’altro, di attivarsi per cambiare le norme sul lavoro, che le riforme, negli anni, hanno progressivamente indebolito e che vanno invece rafforzate o, come nel caso dei licenziamenti illegittimi, ripristinate per garantire diritti e tutele a chi lavora. Tuteleremo questa lavoratrice e questo lavoratore in tutte le sedi competenti”.