Il presidente del consiglio di amministrazione e l’amministratore delegato di Blutec, la società che ha rilevato l'ex stabilimento Fiat di Termini Imerese, sono stati posti oggi (12 marzo) agli arresti domiciliari dalla Guardia di Finanza con l'accusa di malversazione ai danni dello Stato. Contestualmente è stato emesso un decreto di sequestro preventivo dell'intero complesso aziendale e delle relative quote sociali, nonché delle disponibilità finanziarie, immobiliari e mobiliari riconducibili agli indagati fino all'importo di 16 milioni e 516 mila euro.

“Questa notizia mette a rischio l’occupazione di oltre un migliaio di lavoratori complessivamente coinvolti negli stabilimenti, da Termini Imerese a quelli del Piemonte, dell’Abruzzo e della Basilicata. È urgente la convocazione di un tavolo al ministero dello Sviluppo economico per trovare tutti gli strumenti utili a mettere in sicurezza le lavoratrici e i lavoratori”. A dirlo è il segretario nazionale della Fiom e responsabile automotive Michele De Palma. “Era già fortissima la preoccupazione in tutti gli stabilimenti – aggiunge il sindacalista – e in particolare a Termini Imerese, visto che nell'ultimo incontro al Mise la proprietà ha presentato quello che abbiamo definito un piano industriale di ‘carta’. Nelle prossime decideremo con le lavoratrici e i lavoratori le iniziative da intraprendere utili a salvaguardare l'occupazione”.

“Gli arresti del management della Blutec di Termini Imerese confermano alcune perplessità delle parti sui piani d'investimento”, ha detto il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio: “Non abbandoniamo i lavoratori che sono le vittime di questa storia. Dobbiamo prima di tutto metterli in sicurezza. Ho già dato mandato agli uffici del ministero di contattare l'amministratore giudiziario per salvaguardare i livelli occupazionali”.

Per il sindaco di Termini Imerese Francesco Giunta, l’arresto dei vertici di Blutec “cade come una tegola sulla testa di un'intera comunità. Seppur nella consapevolezza delle difficoltà registrate nei mesi scorsi, in merito alla restituzione delle somme anticipate all'azienda da Invitalia, abbiamo sempre sperato che la ‘vertenza Termini Imerese’ potesse trovare una soluzione favorevole per le migliaia di famiglie, coinvolte, loro malgrado, in un disastro sociale ed economico senza precedenti. Da tempo la Procura di Termini Imerese indagava in merito alle modalità di utilizzo dei fondi pubblici da parte di Blutec. Questa ulteriore ‘involuzione’ della vertenza deve preoccuparci, ma non scoraggiarci. Piuttosto, può essere l'occasione affinché, grazie al lavoro della magistratura, possa finalmente chiarirsi una delle pagine più tristi della storia recente di Termini Imerese e del suo comprensorio”.