Dopo quasi un anno di confronto e un presidio organizzato dalla Cgil sotto Palazzo Civico, è finalmente arrivata la firma del protocollo sugli appalti tra il Comune di Torino e le sigle sindacali. L’accordo introduce nuovi vincoli per le esternalizzazioni, con l’obiettivo di rafforzare i diritti dei lavoratori e garantire legalità e trasparenza nelle forniture di beni e servizi.

Un protocollo per tutte le forme di esternalizzazione

“Si applicherà a qualsiasi forma di esternalizzazione dei servizi comunali, siano essi appalti, concessioni, affidamenti o accreditamenti – spiega Elena Palumbo della segreteria della Camera del lavoro di Torino –. L’obiettivo è garantire omogeneità nei criteri e parità di trattamento nei diversi processi di affidamento”.

Tra le novità introdotte dal protocollo: l’obbligo di inserire clausole sociali nei bandi, il riferimento ai contratti collettivi nazionali firmati dalle organizzazioni più rappresentative e il calcolo delle equivalenze economiche quando vengono applicati contratti differenti, per assicurare livelli retributivi adeguati e impedire gare al massimo ribasso.

“È un passo fondamentale per fermare la corsa ad aggiudicarsi appalti comprimendo salari e diritti – prosegue Palumbo –. Una norma che tutela anche le imprese corrette, spesso penalizzate da chi pratica concorrenza sleale attraverso l’uso di contratti pirata e la violazione delle norme sulla sicurezza”.

Subappalti nel mirino

Altro punto centrale dell’accordo è la stretta sul sistema dei subappalti. “Abbiamo previsto limiti stringenti e, in base alla tipologia di appalto, il divieto dei subappalti a cascata – spiega Federico Bellono, segretario generale della Cgil Torino –. È un risultato importante, in linea con la battaglia che stiamo portando avanti anche attraverso i referendum sul lavoro in programma l’8 e 9 giugno”.

Verso l’estensione alle partecipate

L’intesa prevede inoltre che il Comune e le organizzazioni sindacali si impegnino a estendere il protocollo anche alle società partecipate dell’amministrazione, attraverso accordi mirati. “Sarebbe un segnale importante – continua Bellono – e uno strumento concreto per affrontare criticità emerse, ad esempio, al Caat, come discusso nella convention promossa dal Comune. E potrebbe contribuire a migliorare la sicurezza nei cantieri di aziende come Smat, dove si è verificato uno degli ultimi incidenti mortali legati a un subappalto”.

Un’intesa che cambia le regole

“Siamo soddisfatti di questo risultato – conclude Bellono – perché fissa principi chiari: rispetto dei contratti, trasparenza, sicurezza e lotta al dumping contrattuale. È una conquista che può migliorare le condizioni di migliaia di lavoratori e lavoratrici, e rendere gli appalti pubblici uno strumento di giustizia sociale, non di sfruttamento”.