“Chiediamo un ripensamento sulla nomina del cosiddetto ‘Console fascio rock’ Mario Vattani ad ambasciatore. Un diplomatico che si è fatto notare, nel passato, per una visione ‘distorta’ di quell’obbligo di fedeltà ai valori della Costituzione Repubblicana che dovrebbe essere il tratto caratteristico di ogni cittadino italiano in generale e, a maggior ragione, di ogni ‘servitore dello Stato’, anche al di fuori dell’ambito istituzionale. Inoltre, nessuna diplomatica donna è presente tra i promossi. Siamo davvero sconcertati”. Lo afferma una nota del coordinamento esteri di Fp Cgil.

“Le promozioni al grado di ambasciatore, su proposta del ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale Tajani e che il Consiglio dei ministri di giovedì 25 gennaio scorso ha deliberato, poche ore prima della Giornata della memoria, hanno suscitato sconcerto per due aspetti. Innanzitutto – si legge nella nota - nessuna diplomatica donna è presente tra i promossi, alla faccia della parità di genere: infatti i 10 neoambasciatori sono tutti uomini, malgrado le 25 donne presenti tra i ministri plenipotenziari”.

Inoltre, prosegue il sindacato, “c’è la promozione al più alto grado della carriera diplomatica di Mario Vattani. Mai come questa volta queste nomine sembrano non rispondere a criteri oggettivi e, oltre a scatenare le critiche della stampa italiana, mortificano le aspettative degli appartenenti alla carriera che occupavano posizioni più alte nel bollettino, erano più meritevoli e non avevano nessuna ‘ombra’ nel proprio curriculum vitae”.