ABK Group ha reso nota la propria volontà di chiudere la parte produttiva dello stabilimento di Finale Emilia, in provincia di Modena, che occupa complessivamente 100 dipendenti. La scelta riguarda direttamente 47 lavoratori, ma ha fatto scattare la protesta di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil. “Non si tratta solo di 47 persone coinvolte – spiegano – ma di un colpo inferto a un’intera comunità che perde un pezzo della sua identità produttiva”.

L’allarme dei sindacati

Le tre sigle denunciano la mancanza di una visione industriale di lungo periodo e avvertono: “Finale Emilia non può essere esclusa dalle strategie del gruppo. Spostare attività altrove significa abbandonare il territorio e tradire un legame costruito negli anni tra azienda e comunità”.

Posti di lavoro formalmente salvi, ma…

ABK ha assicurato che i 47 addetti saranno ricollocati: nel reparto logistica ancora attivo a Finale o nello stabilimento di Solignano. Una promessa che non basta a rassicurare il fronte sindacale. “Il mantenimento occupazionale è un punto fermo che vigileremo con attenzione – sottolineano – ma non possiamo accettare che la chiusura passi come un semplice spostamento di reparti: per Finale è una ferita profonda”.

Territorio e indotto a rischio

Filctem, Femca e Uiltec richiamano l’attenzione anche sulle ricadute indirette: fornitori, trasportatori, piccole attività legate al ciclo ceramico. “Il danno economico sarà rilevante – avvertono – e colpirà un’area già segnata negli anni dal progressivo impoverimento industriale e dalle difficoltà post-sisma”. Il distretto emiliano della ceramica, tra Modena e Reggio Emilia, è da anni sotto pressione per i costi energetici e la concorrenza internazionale. Ma, osservano i sindacati, “non si può accettare che l’unica risposta delle imprese sia concentrare le produzioni nei poli più redditizi, lasciando fuori i territori considerati periferici”.

Mobilitazione in vista

La partita non è chiusa. Le tre sigle annunciano un confronto serrato con l’azienda e mettono sul tavolo la possibilità di iniziative di protesta. “Saremo al fianco dei lavoratori in ogni passaggio – concludono – e non permetteremo azioni unilaterali. Vogliamo garanzie concrete e un progetto di sviluppo, non di dismissione”.