Otto morti sul lavoro in otto mesi, senza considerare quelli in itinere (ovvero avvenuti nel tragitto casa-lavoro), sono tanti, anzi tantissimi per una piccola provincia come quella di Matera che conta appena 65 mila occupati. E, infatti, quella della capitale europea della cultura 2019 risulta essere di gran lunga la provincia italiana in cui sul lavoro si muore di più, con un tasso di 121,4 morti per milione di occupati, contro una media nazionale di 21,4.

Gli ultimi morti rientrati nella drammatica statistica – elaborata da Vega Engineering su base Inail – sono due lavoratori deceduti lo scorso 29 agosto per le esalazioni provenienti da un pozzo di manutenzione di una discarica in cui stavano lavorando, ad Aliano (Matera). Nel pozzo è entrato prima un operaio, poi l'altro, quasi certamente per soccorrere il compagno di lavoro. Una dinamica purtroppo divenuta classica per essersi ripetuta in troppe occasioni.

Dopo Matera viene la vicina Foggia, altra provincia martoriata nel 2019. Qui le vittime da gennaio ad agosto sono state ben 14, su 159 mila occupati, per un tasso di mortalità di 87,9 punti.

In termini assoluti, invece, è Roma a detenere il primato con 37 morti sul lavoro nei primi 8 mesi del 2019, seguita da Napoli, con 18, e da Brescia, che supera le ben più grandi Milano e Torino, con 17 vittime. Spicca anche il dato di Bolzano, nona provincia per morti sul lavoro, con 10 vittime insieme a Cuneo e Firenze.

“Se uno guarda i dati degli ultimi dieci anni sono 17.000 le persone che sono morte sul lavoro in Italia: sono i numeri di una strage”, ha detto Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, in occasione della 69 esima giornata per le vittime del lavoro. “Siccome si continua a morire come si moriva 40-50 anni fa, è chiaro che c’è bisogno di agire, la sicurezza sul lavoro non può più essere considerata un costo”.  

E ieri, martedì 15 ottobre, concludendo l'evento finale delle Giornate del lavoro della Cgil, che si è svolto a Roma in corso d'Italia, dal titolo “Cambiamento è... lavoro, sicurezza, prevenzione: le proposte della Cgil”, Landini ha lanciato la proposta della patente a punti per le imprese: “Esauriti i punti a disposizione perché non si è curata la salute e la sicurezza dei lavoratori, per un po’ si sta fuori dagli appalti pubblici”. Necessario però anche “trovare un sistema premiante per le imprese virtuose che rispettano la salute e la sicurezza dei lavoratori” e, sul fronte della prevenzione, “servono assunzioni di ispettori del lavoro così come di medici di medicina del lavoro”.

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