"Nella giornata di ieri i massimi livelli di Acciaierie d'Italia hanno comunicato un forte aumento del ricorso alla cigs negli stabilimenti di tutto il gruppo. Si tratta, per la Fiom Cgil, "di una decisione assolutamente in disaccordo con la situazione produttiva di Acciaierie d'Italia e con quanto comunicato negli incontri di monitoraggio appena due giorni fa, quando era stata formalizzata la ripartenza di Afo2 a Taranto ed erano state annunciate ricadute positive sugli impianti e sui lavoratori". Lo dichiara in una nota Roberto D'Andrea, coordinatore nazionale siderurgia per la Fiom.

Peraltro, a conferma della situazione paradossale, non più tardi dello scorso mese l'azienda aveva annunciato l'arrivo di 60 milioni di nuovi ordini con la conseguente riduzione di 500 unità in cigs. "Assistiamo ancora una volta a una totale mancanza di coerenza e trasparenza nelle scelte aziendali, a una incapacità organizzativa nel rispettare gli impegni presi con i lavoratori e a una gestione realmente fuori controllo che porta Acciaierie d'Italia a navigare a vista. Il governo deve intervenire e svolgere un ruolo fondamentale di indirizzo".

"È necessario, inoltre - aggiunge -, avviare una discussione seria sul futuro del gruppo a partire dal piano industriale e ambientale, per questo con il concorso di tutte le organizzazioni sindacali, riteniamo sia indispensabile richiedere un incontro urgente che faccia chiarezza sulla comunicazione inaccettabile effettuata dell'azienda".