Sulle nuove assunzioni straordinarie nelle forze di polizia "il governo, contrariamente agli annunci, ha fatto il gioco delle tre carte e non ha mantenuto le promesse perché si tratta di numeri insufficienti che non coprono il turnover e perché si tratta di un potenziamento che risulterebbe già previsto e finanziato in larga parte da provvedimenti del precedente esecutivo". Lo afferma Pietro Colapietro, segretario generale del sindacato di polizia Silp Cgil.

"Circa duemila assunzioni straordinarie tra le forze di polizia nel triennio 2023-26 - spiega Colapietro -, tenendo conto che poco meno di 400 andranno alla Guardia costiera e oltre 600 ai vigili del fuoco, significa che per polizia, carabinieri e guardia di finanza restano a disposizione un migliaio di posti".

Mille nuovi poliziotti, carabinieri e finanzieri "non sarebbero sufficienti in un anno per ripianare il numero di pensionati in ciascuna forza di polizia, figuriamoci spalmati in quattro anni tra tre corpi. Nella sola polizia di Stato abbiamo un numero di pensionati che oscilla tra i 2.000 e i 3.000 ogni anno. Inoltre - prosegue il segretario del Silp - è stato il decreto Pnrr 2 del governo Draghi, divenuto legge 29 giugno 79/2022, a introdurre nuove misure di potenziamento per la tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica, prevedendo nuove assunzioni straordinarie, cioè aggiuntive rispetto alle normali capacità assunzionali, nelle forze di Polizia e nei vigili del fuoco pari a 1.574 posti tra il 2022 e il 2025".

"Numeri che all'epoca giudicammo ovviamente insufficienti, così come facciamo oggi - a suo avviso -. Con l'aggravante che l'esecutivo Meloni pare appropriarsi di provvedimenti non suoi e concede nei fatti solo qualche centinaio di assunzioni in più per la Guardia costiera per accontentare il ministro Matteo Salvini".

"Si rafforzano sempre di più - insomma - le ragioni della ormai prossima mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori della Polizia di Stato che chiedono, oltre a maggiori assunzioni, risorse per il rinnovo del contratto di lavoro scaduto a dicembre 2021 e attenzione per il benessere organizzativo e lavorativo. Tutte cose che anche questo governo, in linea coi precedenti, continua a disattendere".