Quattro flash mob in quattro città, a sostegno della mobilitazione nazionale di Fillea Cgil e Feneal Uil. Anche l’Unione degli universitari scende in piazza per le problematiche riguardanti l'edilizia pubblica e privata. “Il tema centrale è quello della residenzialità universitaria”, spiega Simone Agutoli (Udu): “Chiediamo un piano d'investimenti sulle strutture pubbliche, mentre oggi i fondi del Pnrr vengono destinati principalmente a favore di soluzioni private”.

Il primo dei quattro flash mob si tiene oggi (venerdì 24 marzo) a Roma: appuntamento davanti alla Residenza Ruberti (in via Cesare de Lollis). Lunedì 27 marzo è il turno di Padova, alle 16 davanti alle vecchie case dell'Inps (in via Palestro), e di Lecce, alle 18 davanti all'ex caserma Cimarrusti. Giovedì 30 marzo, infine, il flash mob si terrà a Trento. Gli universitari, inoltre, annunciano la loro presenza il 1° aprile nelle iniziative previste a Torino, Roma, Napoli, Palermo e Cagliari.

La posizione dell’Unione degli universitari

“Le scelte del governo sono anche un nostro problema, in quanto le famiglie con basso reddito non potranno più accedere alle agevolazioni fiscali”, illustra Simone Agutoli: “Le politiche abitative sacrificano le residenze universitarie e le abitazioni affittate a noi studenti, che solitamente si trovano nelle peggiori classi energetiche. Questo non solo significa che dobbiamo pagare bollette salatissime a causa dell'elevato dispendio energetico, ma anche più emissioni inquinanti”.

L’Unione chiede un piano d'investimenti sulle strutture pubbliche: “Cosa ce ne facciamo di posti letto a 800 euro al mese in singola e 400 in doppia? Servono invece alloggi a canoni bassi, compatibili con l’importo della borsa di studio, soprattutto nelle città universitarie. A oggi, invece, a fronte di 700 mila fuorisede, gli studentati hanno soltanto 40 mila posti”.

Simone Agutoli così conclude: “Serve inoltre investire nella riqualificazione del patrimonio edilizio e nella creazione di spazi cittadini per l'aggregazione e la socialità. Per tutte queste ragioni saremo con gli edili Cgil e Uil, con il nostro slogan: non scherzate con il nostro futuro”.