A fronte di 64.800 domande di accesso al bonus 550 euro una tantum, presentate da dipendenti del settore privato in part time ciclico verticale, l'Inps ne ha accolte solo 10.655. Questo il "quadro disarmante" che emerge dalle rilevazioni, come denuncia Corrado Ezio Barachetti, coordinatore nazionale mercato del lavoro Cgil, all’indomani dell’incontro tra Cgil, Cisl, Uil e la Direzione generale dell’Inps.

"Secondo l’Istituto - spiega il dirigente sindacale -, tra le cause del fallimento l’errato invio da parte dei datori di lavoro, tramite i loro consulenti, dei dati presenti nei flussi UniEmens di fatto non conformi con quanto indicato dalla circolare n.74/21, che istituiva ‘nuove modalità di compilazione’. Una situazione quindi che va affrontata celermente”.

Per la Cgil “l’Inps, congiuntamente con il ministero del Lavoro e delle politiche sociali, deve intervenire immediatamente per garantire l’esigibilità del bonus 550 euro una tantum a tutti i dipendenti del settore privato in part time ciclico verticale, così come disposto dal primo decreto Aiuti del governo Draghi”. 

“Assieme alle categorie Filcams Cgil e Fp Cgil continueremo ad incalzare Inps e ministero del Lavoro affinché, in tempi molto ristretti, individuino soluzioni tecniche amministrative che possano ripristinare le condizioni di diritto. Inoltre, chiediamo all'Inps di differire le scadenze dei termini per eventuali ricorsi. Senza esiti positivi siamo pronti a mobilitarci coinvolgendo tutte le strutture amministrative decentrate dell’Inps, nonché lo stesso ministero. L’indennità per i lavoratori a tempo parziale ciclico verticale - conclude Barachetti - va garantita e resa strutturale”.