Maurizio Landini a tutto campo. Terminato il lungo intervento con cui ha concluso il congresso della Cgil Toscana, il segretario generale della Cgil, intervistato a margine, ha parlato di salute e sicurezza, lavoro povero, guerra e autonomia differenziata, rispondendo alle domande dei cronisti presenti.

Capitolo 1: La tutela della salute e della sicurezza 

"Aumentano morti, infortuni e malattie. Andrebbe limitato il lavoro in appalto e la precarietà. Liberalizzare il massimo ribasso è un concetto che poi viene pagato dai lavoratori più deboli. Oggi la priorità è investire sulla prevenzione, che vuol dire investire anche sulla formazione. Di infortuni e di morti sul lavoro non ce ne devono essere più, questo è l'obiettivo".


Capitolo 2: I rider e il lavoro sfruttato

"Siamo un Paese in cui si è poveri lavorando. Milioni di persone non arrivano ad avere un reddito di 10mila euro all'anno. C'è una questione salariale enorme. Bisogna fare una legge sulla rappresentanza e dare validità generale ai contratti nazionali di lavoro. Le persone che lavorano a prescindere dal rapporto di lavoro che hanno, dipendente o autonomo, devono avere gli stessi diritti e le stesse tutele".


Capitolo 3: Fermare la guerra 

"Insieme a tutte le associazioni della manifestazione per la pace dello scorso 5 novembre a Roma, il 24 e 25 di febbraio, a un anno dallo scoppio del conflitto, chiediamo a tutte le persone di scendere in piazza in tutte le città per fermare una guerra folle e chiedere che parta il negoziato. Le spese militari aumentano nel mondo del 110%, una follia in un pianeta in cui servono investimenti per curare le persone, per creare lavoro, per cambiare il modello di sviluppo. Bisogna fermare la guerra folle che ha voluto Putin e la logica che ha portato a questa guerra. Bisogna mettere in campo la forza della diplomazia".


Capitolo 4: No all'autonomia differenziata

"Penso che l'autonomia differenziata sia una presa in giro. Noi siamo già un Paese diviso. Sanità e scuola, tanto per fare due esempi, non sono uguali dappertutto. Il nostro compito dovrebbe essere quello di unire il Paese, non di dividerlo ulteriormente".