Facebook è stata la prima piattaforma a rispondere alla chiamata degli investitori e a dichiarare una crisi. Era il novembre 2022: il gigante digitale annunciava oltre 11 mila licenziamenti in tutto il mondo, pari al 13 per cento della forza lavoro complessiva. Da questi esuberi non era risparmiata la filiale italiana, ma ora abbiamo un (quasi) lieto fine.

Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs di Milano, dopo lunghe trattative e negoziazioni, hanno annunciato il raggiungimento di un accordo sindacale che prevede la diminuzione dei licenziamenti da 23 a 12.

“L’unico criterio di scelta per i licenziamenti sarà l’adesione all’uscita volontaria delle lavoratrici e dei lavoratori”, spiegano i sindacati: “Grazie all'intesa raggiunta, i dipendenti licenziati riceveranno un’indennità di licenziamento adeguata e un supporto per la ricerca di nuovi impieghi”.

Filcams Cgil: siamo soddisfatti

“Il percorso per arrivare a quest’accordo è stato parecchio complicato”, spiega Roberto Brambilla, il funzionario Filcams Cgil Milano che si occupa della contrattazione per il settore delle piattaforme digitali: “Abbiamo siglato l’intesa con Facebook-Meta poco prima, davvero qualche minuto, di portare la vertenza a un tavolo in Regione Lombardia”.

Brambilla non nasconde la sua soddisfazione: “Abbiamo dimezzato gli esuberi e l’unico criterio sarà l’adesione volontaria e l’accettazione dell’incentivo all’esodo, tutti gli altri rimarranno. Si tratta di lavoratori di alta specializzazione, che non dovrebbero avere difficoltà nella ricollocazione. Abbiamo ottenuto anche il supporto dell’agenzia per la ricerca di una nuova occupazione che durerà tre mesi”.

Questo è il finale di una vicenda durata 75 giorni, conclude il funzionario Filcams, che “ci vede giocare il nostro ruolo come sindacato, rapportandoci con colossi dell’informazione digitale. Dovremmo sempre più interessarci a come gestire le big tech: non è un tema che riguarda solo i sindacati americani, queste realtà sono presenti e ben attive anche in Italia”.

Ma ripartono anche le assunzioni

C’è poi un risvolto particolare in questa vicenda. Meta ha ripreso ad assumere e lo fa in maniera forte. Su Linkedin tutta la compagine delle società di Mark Zuckerberg (Meta comprende Facebook, Instagram, WhatsApp, Unit 2 Games, Hot Studio, Oculus VR, Kustomer e altre) ha attive nel mondo 1.666 posizioni di lavoro.

In Italia, da metà dicembre a oggi Meta ha aperto una ventina di posizioni, tutte in nuovi ambiti. La società, in particolare, ricerca un ingegnere di rete per cavi sottomarini, un ingegnere per la computer vision, un manager per il data center, un manager per i dati per Instagram, oltre a specialisti in intelligenza artificiale e nella protezione dei dati e della privacy.