Nicola Ricci confermato segretario generale della Cgil Napoli

Nicola Ricci è stato riconfermato segretario generale della Cgil di Napoli. A eleggerlo, al termine del sesto congresso della Camera del lavoro metropolitana che si è svolto alla Stazione Marittima, l’assemblea generale della struttura. 

La prima giornata, la relazione del segretario Nicola Ricci

Si è aperto con una testimonianza di Luigi Baldino, uno degli soccorritori di Casamicciola, all’opera nelle ore immediatamente successive all’alluvione di due mesi fa, il sesto congresso della Cgil di Napoli, in corso fino a domani alla Stazione Marittima. 

“Napoli (non è) fragile: abbiamo scelto questo titolo per il congresso di Napoli - ha detto il segretario generale Nicola Ricci - affiancandolo a quello nazionale, perché a una città come Napoli, con il proprio peso istituzionale e la sua storia, la sua cultura, è toccato il tema di essere una metropoli nel limbo delle contraddizioni, delle criticità, dei problemi, macro e atavici, dal dissesto finanziario alla scarsa vivibilità, dalla cronicità di alcuni indicatori negativi, alle potenzialità e tante altre ancora inespresse”.

(La pandemia e il lavoro a Napoli. Video a cura di Mattia Carpinelli)

“Il Comune di Napoli, con quasi cinque miliardi di debiti e un bilancio che andrà approvato entro marzo del 2023 con un disavanzo di circa 2,2 miliardi, coincidente a grandi linee con la mancata riscossione di tasse - secondo Ricci - andrà sostenuto anche nel confronto con l’attuale governo, previa condivisione degli obiettivi, nella realizzazione del Patto per Napoli cui Cgil, Cisl, Uil Napoli hanno guardato con interesse e consenso. Riaffermiamo le linee che hanno accompagnato il tavolo tra Cgil Cisl Uil, Confindustria Napoli e Sindaco Manfredi: sviluppo dell’area metropolitana con spazi di partecipazione nelle scelte di programmazione e di crescita economica; strumenti d’indirizzo rispetto a Napoli Est e Bagnoli, Porto, trasporti; monitoraggio dei bandi di Pnrr da cui arriverà circa 1 miliardo di euro. Vanno perseguite nuove politiche di sviluppo, se diamo per acquisita la necessità di una nuova fase di industrializzazione del Mezzogiorno. Sistemi produttivi come il digitale, le reti, l’automotive, l’aereospazio e le nuove produzioni sono alcuni esempi concreti e possibili di questo “nuovo corso” industriale della provincia napoletana. Contrastiamo la fuga dei giovani con alta scolarizzazione e sugli altri su cui è ancora possibile investire”.“La Campania - ha continuato Ricci - sta correndo il rischio di non agganciarsi a un sistema che sia pronto all’agognata ripresa. Napoli rischia di pagare un prezzo alto. Che cos’è dovrebbe essere una città come Napoli? Solo sostenibile? Dovrebbe svilupparsi come un luogo che permette alle persone che la abitano di crescere, socialmente ed economicamente. Questa città è già un agglomerato urbano insieme con altre grandi città che saliranno a 5 miliardi di cittadini entro il 2030. Rendere la vita delle città più sostenibili o lavorare per rendere le connessioni tra i territori più fluide per abbattere la polarizzazione verso le città: questi sono temi di programmazione e progettazione da cui non possiamo prescindere. E le risorse in campo, 1 miliardo di euro , non possono trascurare l’adozione di una visione e di una politica di merito. La Cgil di Napoli guarda a una Giunta Manfredi, cittadina e metropolitana, capace di rendere i territori e i quartieri più democratici, garantendo la mobilità, le connessioni, l’accesso all’istruzione, ai servizi, al lavoro”.“Dobbiamo rendere la nostra città, i quartieri e la provincia - ha aggiunto Ricci - più inclusivi, sicuri, resilienti, sostenibili, avanzati. Solo così possiamo porre fine al fenomeno della desertificazione delle aree interne e alla riduzione in periferia di tutte le aree immediatamente attigue all’area cittadina e metropolitana. Sebbene ridotta nelle sue dimensioni complessive, la manifattura industriale conserva ancora poli di qualità con imprese capofila a partecipazione pubblica”.

“Il 21 Marzo 2022 - ha detto ancora Ricci - Napoli è stata individuata come piazza nazionale per ricordare mille settantacinque donne e uomini che hanno perso la vita per mano della violenza mafiosa, di queste, oltre cento, in provincia di Napoli. Persone, non numeri, che ci raccontano storie straordinarie: da quelle di resistenza alle camorre, a storie di grandi quotidianità: quelle di ragazze e ragazzi, madri e figli uccisi mentre passeggiavano per strada, mentre erano insieme ai loro amici o andavano a fare la spesa. Hanno perso la vita a causa di una guerra che non smette, ancora oggi, di cessare tra le strade della nostra città. Una battaglia che vede e vedrà sempre la Cgil, la CdLM di Napoli in prima linea”. 

“Il Patto che fu sottoscritto con il Governo Draghi - ha ricordato Ricci - necessita di un coordinamento con il nuovo governo. Dobbiamo avviare il confronto per temi del Patto per Napoli attraverso il pieno coinvolgimento di tutte le forze sociali così come chiesto insieme a Confindustria e deciso con il sindaco Manfredi. Aggredire la disoccupazione giovanile e di lunga durata, in primis offrendo occasioni di sviluppo, ma anche con adeguate politiche di sostegno al reddito e di formazione è parte fondamentale per raggiungere l'obiettivo di contrasto alla povertà, alla disgregazione e alle marginalità sociali. Non si tratta solo di affrontare l'emergenza che si determinerà anche a causa dell’abolizione del Reddito di Cittadinanza che oggi interessa, a Napoli, oltre 416 mila percettori ma occorre recuperare capacità di rappresentanza e di rapporto con una vasta platea di giovani, disoccupati o inoccupati sulla base di precisi e credibili obiettivi. Sulla questione Sanità va fatto un focus dedicato a Napoli. Napoli, infatti, zona storicamente e fortemente caratterizzata da una massiccia presenza ospedaliera in quasi tutti i quartieri per effetto dei provvedimenti legislativi, non ultimo il Dm 70/16 (riorganizzazione ospedaliera), che per effetto dei tagli finanziari da un lato e dell’intento riformista dall’altro, cioè quello di puntare sulla rete territoriale e sui grandi plessi ospedalieri multidisciplinari, hanno penalizzato l’offerta cittadina senza costruire una valida attività distrettuale e senza aver edificato i grandi nosocomi ospedalieri. Infine negativa è stata l’apertura dell’ospedale del Mare e la relativa gestione del Covid nell’organizzazione delle risorse umane. Per la Cgil è evidente che nel rivendicare il valore del servizio pubblico non ci resta che prendere atto che in questi anni la rete diffusa di sanità convenzionata ha supplito all’assenza e alle carenze del pubblico”.

“In questi anni - ha concluso Ricci - Napoli ha subito una forte “dismissione” industriale, una parziale deindustrializzazione, favorito la desertificazione, il ridimensionamento e la scomparsa di grandi imprese industriali, grandi crisi di settore (meccanico, elettronico, TLC, etc.) che ha portato alla scomparsa anche delle medie-piccole imprese. E’ innegabile, infatti, che la permanenza e la ripresa delle grandi e medie aziende, così come il rilancio delle aziende più piccole potranno essere garantiti solo se si introdurranno innovazioni di processo e di prodotto che ne accrescono la competitività. Siamo insistenti su questo. L’aumento di competitività tuttavia non deriva solo dall’introduzione di innovazioni ma anche da un miglioramento del contesto nel quale le aziende operano. Il che significa garantire tanto una disponibilità di aree industriali attrezzate a costi accessibili e competitivi, quanto un’offerta di servizi moderni e funzionali all’industria. Da qualche tempo ci battiamo per la difesa e la valorizzazione degli insediamenti produttivi tradizionali (dall’auto, dall’aerospazio, all'industria alimentare, dalla farmaceutica al tessile, dall'informatica alle TLC) con adeguate politiche industriali di settore. In questo contesto il sostegno alle attività produttive deve trovare coerenza e forza l’unica via d’uscita con gli strumenti quali i Fondi Sie, il Pnrr, il Partenariato Regionale. Così come diventa fondamentale dicevo l'industria dei contenuti culturali e dello spettacolo come uno degli assi sui quali possono sintetizzarsi la crescita di occupazione qualificata e il miglioramento della città”.

Il congresso

Si svolgerà giovedì 26 e venerdì 27 gennaio alla Stazione Marittima il sesto congresso della Camera del Lavoro Metropolitana di Napoli, al termine di un percorso congressuale nel quale si sono svolte 693 assemblee di base con 55.406 votanti una percentuale del 98,60% al 1° documento “Il Lavoro Crea il Futuro” primo firmatario Maurizio Landini e l’1,40% al 2° documento “Le Radici del Sindacato” prima firmataria Eliana Como

Questo congresso chiude in Campania la fase dedicata alle Camere del Lavoro e proietta l’organizzazione verso il congresso regionale della Campania, in programma il 2 e 3 febbraio 2023 e quello nazionale in programma dal 15 al 18 marzo 2023.L'apertura dell'assise, caratterizzata dal tema "Napoli non è fragile”, sarà dedicata, alle ore 9,30 di giovedì 26, alla frana di Ischia, a due mesi dall'evento calamitoso che ha provocato 12 vittime e numerosi crolli. Prevista la testimonianza di un lavoratore che ha partecipato attivamente ai soccorsi nelle ore successive alla tragedia.Alle 10,15 la relazione del segretario generale della Camera del lavoro metropolitana di Napoli, Nicola Ricci. A seguire, gli interventi degli ospiti, il dibattito e alle 18,30, le conclusioni del segretario confederale, Emilio Miceli.Il programma di venerdì, in occasione della Giornata della Memoria, si apre, alle ore 9,30, con un videomessaggio di Tullio Foà, ultimo ebreo napoletano testimone della presenza dei nazisti a Napoli e l'intervento del presidente dell'Anpi Napoli, Ciro Raia

Alle ore 10,00, il focus dal tema "Napoli non è fragile: la riqualificazione economica e sociale delle città metropolitane". Partecipano Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente nazionale ANCI, Matteo Lepore, sindaco di Bologna, Emilio Miceli, segretario confederale Cgil, Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli, Dario Nardella, coordinatore nazionale Anci dei sindaci metropolitani e sindaco di Firenze, Nicola Ricci, segretario generale della Camera del lavoro metropolitana di Napoli, Luigi Salvatori, vicepresidente di Confindustria Napoli. Modera Conchita Sannino, giornalista de “La Repubblica”.A seguire, la votazione dei delegati al dodicesimo congresso della Cgil Campania e degli organismi dirigenti, la convocazione dell'assemblea generale per l'elezione del segretario generale.Gli interventi di apertura e chiusura della prima giornata e il focus della seconda giornata congressuale saranno trasmessi in diretta sulla pagina Facebook Cgil Napoli e Campania e sul sito www.cgilnapolicampania.it.