La parità di genere, spesso invocata ma difficile da realizzare, per la Fisac Cgil Pesaro e Urbino è una realtà. Il congresso, nei giorni scorsi, ha eletto tre donne al vertice della categoria. Sonia Fanelli è la nuova segretaria generale, Lucia Giuliani e Paola Tacconi le elette nella segreteria.  Un risultato sorprendente che riflette le percentuali del comitato direttivo e dell’assemblea generale dove il 63 per cento sono donne e il restante 37 per cento uomini. Un esempio di buone pratiche e un caso unico in tutto il territorio regionale.

“Il nostro sindacato è differente”, scherza la neo segretaria generale e aggiunge: “in realtà la Fisac ha sempre lavorato al rinnovamento generazionale, al rispetto e al riscatto del lavoro femminile. Oltre il tema della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, infatti, nei settori del credito e delle assicurazioni, si riscatta un modello decisamente maschile e maschilista dove fino al 1963 assurde clausole imponevano il nubilato per cui, in caso di matrimonio, l’azienda poteva procedere al licenziamento delle lavoratrici.  Il matrimonio era quindi considerato un reato”.

Per la parità salariale occorre aspettare il 1977. “Il bancario è ancora associato a una figura maschile e alle spalle abbiamo anni in cui il lavoro delle donne quasi mai le vedeva protagoniste o ai vertici delle aziende”. Paola Tacconi, segretaria generale uscente, ricorda gli anni dell’impegno all’interno della Cgil grazie alla quale questo risultato è oggi un modello. “Personalmente ho sempre apprezzato le ‘quote rosa’ – spiega -, ma il risultato che abbiamo ottenuto lo dobbiamo anche al sostegno della Cgil dove la parità non è solo un concetto astratto ma una realtà concreta”.

Buone pratiche. Nel settore, superato lo stereotipo di genere, rimangono tutte le contraddizioni e le criticità degli ultimi anni che riguardano i lavoratori e le lavoratrici tutte. Stando ai dati, la Fisac provinciale accresce il numero di iscritti ma i dipendenti diminuiscono. A dicembre 2021 (dati ufficiali Bankitalia) gli addetti erano 1.389, nel 2016 erano 1.974, meno 585 unità. Negli ultimi 5 anni, inoltre, nel territorio sono state chiuse 74 filiali. La parità di genere come buona prassi e l’attenzione al pesante ridimensionamento del settore come impegno nei prossimi quattro anni.