Sciopero generale di quattro ore, giovedì 15 dicembre. Lo hanno proclamato Cgil e Uil: nelle Marche, sarà articolato in cinque manifestazioni territoriali. Le ragioni della mobilitazione sono molteplici.  

Cgil e Uil avanzano richieste precise. Sottolinea Giuseppe Santarelli, segretario generale Cgil Marche: “Esiste, in questo Paese, una pandemia salariale e le persone che rappresentiamo sono sempre più in sofferenza. Chiediamo che siano aumentate le retribuzioni e le pensioni, che siano detassati gli aumenti contrattuali e le tredicesime. Ma chiediamo anche una flessibilità di accesso alla pensione e un forte contrasto all’evasione fiscale. Infine, sollecitiamo, oggi come non mai, la necessità di uno sviluppo basato sull’innovazione e sulla sostenibilità”. Ora, conclude Santarelli, “è il momento di unire e non dividere come invece il Governo vuole fare. Occorre portare avanti un progetto condiviso a sostegno di lavoratori e fasce più deboli”.

Nelle Marche, le cinque manifestazioni si terranno a Vallefoglia, provincia di Pesaro e Urbino, davanti all’azienda Rivalcold (via Sicilia n.7) dalle ore 13, a Fabriano, provincia di Ancona, dalle ore 9,30 in piazza del Comune, a Macerata in piazza Cesare Battisti dalle ore 9,30, a Fermo, in via Murri (ingresso ospedale) dalle ore 14,30. Infine, ad Ascoli Piceno, in piazza Pino Daniele (di fronte al Ciip), dalle ore 10,30.

Nelle Marche sciopero generale regionale il 15 dicembre

“Una legge di bilancio che non va, colpisce i più poveri, accresce la precarietà, premia gli evasori e aumenta l’iniquità fiscale. Ecco perché, il 15 dicembre si scende in piazza”.  Giuseppe Santarelli, segretario generale Cgil Marche, rilancia così l’ultimo scontro con il Governo con la proclamazione di 4 ore di sciopero. Assieme alla Uil, nelle Marche si svolgeranno cinque manifestazioni, una per provincia. “Le Marche e il Paese – aggiunge Santarelli – stanno vivendo uno dei momenti più difficili della loro storia. Proprio per questo, nell’incontro avuto con il Governo, abbiamo proposto che si avviassero anche con questa legge finanziaria riforme vere, costruite con il mondo del lavoro. Ma così non è stato”.

Secondo il segretario Cgil Marche, “questo è il momento di unire, specialmente in una regione come le Marche dove con la nuova giunta non sussistono relazioni mentre l’economia inizia a dare segnali di grandi difficoltà con il lavoro precario in crescita e i giovani sempre più marginalizzati”.