Si sono ritrovati questa mattina alle 10 in presidio davanti ai cancelli della Alessio Tubi di La Loggia, provincia di Torino, i sindacati di categoria di Cgil Cisl e Uil, Fim, FIom e Uilm per i metalmeccanici e Felsa Cisl, Nidil Cgil e Uiltemp che rappresentano i lavoratori precari insieme ai colleghi dell’ultima vittima sul lavoro, l’ennesima nel settore e nel territorio, un operaio di origine marocchina di 41 anni, inquadrato con un contratto in somministrazione, che ha perso la vita dopo essere stato travolto da una catasta di tubi lo scorso 7 novembre. Una manifestazione per la vita, l’hanno chiamata le sigle di rappresentanza torinesi, per dire che “non è più tollerabile che in Italia ci sia una media di tre morti sul lavoro al giorno e innumerevoli infortuni, molti dei quali invalidanti a livello permanente”.

Una iniziativa con cui i sindacati vogliono “mettere al centro dell’attenzione il tema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro che deve trovare una soluzione definitiva. Per queste ragioni al presidio, insieme alle lavoratrici e ai lavoratori, metteremo in evidenza i punti che dovranno essere affrontati e le richieste per intervenire fattivamente”.

Queste le priorità indicate dalle tute blu alla vigilia della manifestazione. “Le istituzioni locali devono farsi carico di richiedere al governo lo stanziamento immediato di fondi per l’assunzione di ispettori che vadano nelle aziende a verificare che le procedure di sicurezza siano applicate correttamente. Le associazioni degli industriali, a partire da Federmeccanica, devono intervenire nei confronti dei loro associati per sensibilizzarli sul tema della salute e sicurezza, in modo tale che le stesse imprese implementino degli investimenti finalizzati a ridurre al minimo il rischio infortuni. Bisogna aprire, a tutti i livelli, partendo dai territori, di una riflessione approfondita sulla degenerazione che ha avuto il lavoro precario e sul suo utilizzo indiscriminato nelle imprese, che ha determinato l’effetto di rendere le lavoratrici e i lavoratori maggiormente ricattabili e conseguentemente riluttanti a esplicitare alla gerarchia aziendale situazioni di pericolo nelle lavorazioni”.

In concomitanza con la manifestazione verrà indetto uno sciopero da parte dei delegati sindacali dell’Alessio Tubi e dai delegati di altre aziende metalmeccaniche che intendono partecipare a supporto del presidio.