“Avanti solo con un piano concreto, condiviso e senza esuberi”. Questo il commento della Cgil all’incontro che si è tenuto al ministero dello Sviluppo economico sulla vertenza della Dema, azienda campana che pochi giorni fa ha richiesto il concordato preventivo presso il Tribunale di Napoli.

“Nell’incontro – spiega il coordinatore gruppo Dema Fiom Cgil nazionale Claudio Gonzato – il neo nominato amministratore delegato ha illustrato il quadro aziendale economico e produttivo, dichiarando l’intenzione di presentare un piano industriale entro il 2022 del quale però non c’è a oggi una concreta progettualità”.

La Fiom Cgil non ritiene possibile accettare che “l’azienda voglia presentare tra due mesi un piano industriale senza aver condiviso un progetto, con una prospettiva credibile, con le parti sociali, ma da quello che si è capito, incentrando gli obiettivi del piano al taglio del costo del lavoro e basta”.

I metalmeccanici Cgil hanno quindi chiesto “un prossimo appuntamento al ministero solo in presenza di un progetto approfondito che metta al centro un rilancio industriale e il mantenimento occupazionale nei siti del gruppo, altrimenti riteniamo non ci saranno le condizioni per andare avanti”.

Claudio Gonzato rileva di “non vedere discontinuità con il passato, tranne per il fatto che c’è il Fondo, ma senza sapere quanti soldi il Fondo ha intenzione di mettere in campo. E non vedere una discontinuità, né prospettive, significa che non ci sono le condizioni per credere che stia cambiando il percorso. L’unica cosa chiara è che si vogliono ridurre le perdite tagliando sui lavoratori”. La Fiom, dunque, ha “chiesto l’impegno da parte dell’azienda che non ci siano chiusure di stabilimenti né tantomeno tagli occupazionali, impegno necessario alla prosecuzione del tavolo”.

Conclude Gonzato: “L’azienda per ora si è impegnata a non procedere ad azioni unilaterali in materia di riduzione del personale fino alla convocazione del prossimo incontro, ad avanzare istanza al Tribunale di Napoli per essere autorizzata a corrispondere il residuo delle retribuzioni attualmente congelate e a erogare un anticipo del 25% sulle retribuzioni di ottobre e il resto a scadenza prevista. Il rappresentante del Fondo di maggioranza ha dichiarato la disponibilità a supportare finanziariamente un piano di rilancio sostenibile del gruppo Dema”.