Prima di accusare i giovani di essere degli sfaticati e di non voler lavorare bisognerebbe ascoltare le loro storie. È quello che ha deciso di fare la Filcams Cgil di Perugia, raccogliendo e rilanciando il racconto di tre giovanissimi lavoratori che si sono rivolti al sindacato per denunciare le condizioni di profondo sfruttamento che hanno dovuto subire quest’estate, lavorando nel settore della ristorazione. Quello che viene fuori è purtroppo uno spaccato di realtà drammatico, ma assolutamente comune: lavoro nero o grigio, paghe da fame, condizioni di lavoro estreme, totale mancanza di riconoscimento dei diritti più elementari. 

Nel turismo in Italia il 70% di lavoro è irregolare, il 40% precario e il 60% a tempo parziale, con retribuzioni notevolmente più basse rispetto a qualsiasi altro settore economico e produttivo. Per cambiare questo inaccettabile stato di cose la Filcams Cgil ha lanciato nella scorsa estate la campagna “Mettiamo il turismo sottosopra”: un'iniziativa che vuole porre al centro il lavoro per migliorare la situazione di milioni di addetti del settore, garantendo loro diritti e tutele, per approdare a una nuova normalità, a un lavoro nuovo e a un nuovo modello di filiera più sostenibile e responsabile con l’obiettivo di determinare, anche attraverso il rinnovo dei contratti nazionali, le condizioni per un'occupazione stabile, regolare e dignitosa.

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