"Se non emergeranno subito risposte concrete per la soluzione della crisi della Cmc, i tanti presìdi che già in queste ore si stanno tenendo presso la sede, i cantieri e le Prefetture confluiranno in una mobilitazione nazionale a sostegno della vertenza". A dirlo è la segreteria nazionale Fillea Cgil, alla vigilia del tavolo convocato per oggi (mercoledì 20 luglio) al ministero dello Sviluppo economico, con i dicasteri dell'Economia, del Lavoro e delle Infrastrutture, Invitalia, Comune di Ravenna, Regione Emilia-Romagna e sindacati nazionali e di categoria di Cgil, Cisl e Uil.

"Le realtà industriali del settore edile sono state decimate dalla crisi e da scelte politiche che nel passato hanno disconosciuto il valore del settore delle costruzioni, e le poche rimaste si trovano ad affrontare la sfida del Pnrr vivendo ancora nel pieno della tempesta", prosegue la Fillea: "Tra queste la Cmc - quasi 4 mila addetti, tra diretti e affidatari in Italia e all'estero e altri migliaia di posti di lavoro nell'indotto - che oggi rischia, per mancanza di liquidità, di generare l'ennesimo dramma sociale per migliaia di famiglie, e di fermare la realizzazione d'importanti opere infrastrutturali al Sud, in particolare in Sicilia, dove sta costruendo assi viari strategici per lo sviluppo della regione, oltre a una tratta della Metropolitana di Catania".

Dalla segreteria nazionale Fillea, dunque, la richiesta al governo di "mettere in campo soluzioni immediate per la salvaguardia del patrimonio industriale e in difesa del futuro di migliaia di lavoratori e famiglie: questo è quanto ci aspettiamo dal tavolo al ministero dello Sviluppo economico, altrimenti sarà mobilitazione"