Presidio permanente e sciopero a oltranza fino a mercoledì 6 luglio: questa la decisione dei lavoratori e delle lavoratrici della Maier Cromoplastica di Verdellino (Bergamo), azienda specializzata in stampaggio di materie plastiche e cromatura per componenti automotive. I 92 dipendenti protestano dal 24 giugno scorso, dopo che cinque macchinari (corrispondenti al 23% della capacità produttiva totale) sono stati prelevati dalla fabbrica e trasportati all’estero (nei Paesi Baschi spagnoli) dalla proprietà. Il 6 luglio, infatti, si deciderà il futuro dello stabilimento: una riunione dei soci dovrà decidere se investire sul sito produttivo o se dismetterlo del tutto o in parte.

“Siamo soddisfatti della tenuta del presidio e della solidarietà ricevuta da più parti. Il 6 è una data non vicina, ma abbiamo la forza di continuare", spiega Vittorio Tornaghi (Fiom Cgil Bergamo): "Speriamo che nel frattempo l’azienda, che finora è stata completamente assente, si renda disponibile a incontrarci per cominciare a trovare soluzioni a questa complicata vicenda”.

I lavoratori e le lavoratrici resteranno quindi davanti ai cancelli della fabbrica fino alla prossima settimana: “Presidio e sciopero hanno un prezzo alto da pagare per noi, ogni giornata passata senza lavorare è una giornata di stipendio in meno", illustra la delegata sindacale Marzia Giannuzzi: "Il caldo di questi giorni e gli acquazzoni non aiutano, ma andiamo avanti con turni di quattro ore e abbiamo visto intorno a noi tanta solidarietà, dal sindaco al pensionato in bicicletta che ci porta qualcosa da mangiare o da bere. Siamo molto delusi dal comportamento della proprietà, che ha tradito la nostra fiducia promettendo investimenti prima, e spostando i macchinari ad azienda chiusa poi. Per noi la battaglia non è ancora persa, non ci arrendiamo”.