Una buona notizia per gli oltre cento addetti della Rsh (ex Brsi), che potranno tornare al lavoro. Il tribunale di Bari ha infatti disposto il reintegro delle lavoratrici e dei lavoratori della ex Brsi all'interno della Enterprise Services Italia (Dxc Technology). Ne dà notizia la Fiom Cgil in una nota congiunta di Barbara Tibaldi, segretaria nazionale, Valentina Orazzini, coordinatrice Dxc Technology, e Ciro D'Alessio, segretario generale Fiom Bari.

"Con l’importantissima sentenza di oggi - commentano i sindacalisti -, si chiude il cerchio intorno a una brutta vicenda. Il valore di questa sentenza è rappresentato dal fatto che viene smascherata una finta reindustrializzazione".

Commentando la sentenza del tribunale, i dirigenti delle tute blu ricordano "le denunce intentate dalla Fiom Cgil di Bari, che nei mesi scorsi avevano bloccato i trasferimenti dei lavoratori occupati a Bitritto (Bari) verso la nuova sede di Misterbianco (Catania)", e sottolineano che "il provvedimento di oggi certifica che l’operazione fraudolenta ai danni dei lavoratori parte dalla cessione di ramo d’azienda da parte di Dxc Technology verso la Salmo Services". Un'operazione, quest'ultima, secondo la Fiom, si legge sempre nella nota, "che, come più volte dimostrato, nascondeva l’intento di 'scaricare' 106 lavoratori".

Per la Fiom, si legge nella nota, è stato "un percorso lungo e faticoso ma che alla fine ha premiato la determinazione e il coraggio dei lavoratori che in tutti questi anni mai hanno smesso di lottare per vedersi riconosciuto il diritto al lavoro, e che nonostante le svariate difficoltà non hanno mai piegato la testa dinanzi all’arroganza di chi pensa di fare impresa sulla pelle di persone oneste", affermano Tibaldi, Orazzini e D'Alessio. E proseguono: "Oggi una multinazionale, la Dxc Technology, è stata condannata a riassumere tutte le lavoratrici e i lavoratori che, nel 2018 mediante un’operazione giudicata fraudolenta dalla legge, aveva ceduto a un’altra società. Quest’ultima società (Brsi) negli anni aveva dismesso sempre più le attività arrivando ad aprire una procedura di licenziamento collettivo, il 2 febbraio di quest’anno, che solo grazie all’azione del sindacato, sostenuto dai lavoratori tutti, è stata bloccata con la firma del contratto di solidarietà di qualche settimana fa e la revoca della procedura di licenziamento".

La sentenza di oggi, precisa la Fiom nel proprio commento, "ha un valore reale e simbolico importantissimo e sarà da monito a tutte quelle imprese che, mettendo in campo azioni poco chiare fatte di cessioni di rami con reindustrializzazioni che non partono mai, come è avvenuto in diversi casi al Sud, pensano di fare impresa e quindi profitto sulla pelle delle lavoratrici e dei lavoratori".

La Fiom, in attuazione della sentenza, chiede alla Dxc Technology "di aprire immediatamente un tavolo di confronto sul reintegro delle lavoratrici e dei lavoratori".