Brutta sorpresa allo stabilimento della Lindt di Luserna San Giovanni, provincia di Torino. "Dopo che l’azienda ha aperto una procedura di cassa integrazione per crisi aziendale sullo stabilimento di Luserna San Giovanni, dopo che i lavoratori e le lavoratrici hanno dimostrato maturità e spirito di collaborazione approvando prima un accordo che prevedeva il 6° giorno di straordinario per un periodo di 6 mesi e poi sostituendolo con l’approvazione di un accordo per modificare l’organizzazione del lavoro dai 15 turni ai 18 turni con scorrimento per permettere alla Lindt di far uscire dallo stato di crisi lo stabilimento, dimostrando nuovamente tutta la loro buona volontà e lungimiranza, in un momento critico per l’aumento dei prezzi di luce e gas e per l’aumento dell’inflazione, solo lo scorso martedì la Lindt ha comunicato alla Rsu dello stabilimento di Luserna San Giovanni con scelta unilaterale che, il 10 di maggio, non riconoscerà il tradizionale anticipo di stipendio di 480 euro che da 20 anni (prassi consolidata condivisa a suo tempo con la Rsu) veniva versato alle lavoratrici e ai lavoratori che si trovavano in regime di part time verticale". A darne notizia in un comunicato è la Flai Cgil di Torino.

"Questa misura garantiva alle maestranze e alle loro famiglie una forma di sostegno per il tempo in cui non percepivano alcuna forma di reddito. Naturalmente i diretti interessati, le famiglie che vivono grazie allo stipendio della Lindt dello stabilimento di Luserna San Giovanni, lo hanno saputo all’ultimo momento. Alle sollecitazioni di trovare una soluzione della Rsu, la risposta dell’azienda è stata la disponibilità a effettuare per la stessa cifra un prestito su cui applicherà l’interesse, piccole cifre per carità, ma dati i tempi e il periodo, una risposta di grande significato che va a colpire proprio chi più ne ha bisogno. Speriamo che questa scelta non sia dettata da difficoltà di bilancio".